Descrizione generale

sf. [da bronco (anatomia)+-ite]. Qualsiasi forma di infiammazione, sia acuta sia cronica, della mucosa dell'albero bronchiale. Mentre nelle forme acute la causa più frequente è rappresentata da raffreddamento e da malattie infettive a decorso più o meno rapido, nelle forme croniche svolge un ruolo predominante l'azione protratta di agenti irritanti (inalazione di polveri o gas, fumo di sigaretta), su cui intervengono come concausa le complicanze infettive. Non va inoltre trascurata l'importanza di fattori genetici e costituzionali.

Medicina

La acuta è caratterizzata inizialmente da sintomi modesti (febbre e dolori muscolari) preceduti da raffreddore e faringite; in un secondo tempo da tosse, prima secca poi catarrale, con abbondante escreato mucoso o mucopurulento, costrizione toracica e bruciore retrosternale. § La cronica non è la semplice conseguenza di ripetuti attacchi di bronchite acuta ma una patologia a sé stante, molto spesso associata a enfisema polmonare e caratterizzata da cronica ostruzione delle vie bronchiali. Sotto l'influenza di determinati fattori nocivi si creano infatti alterazioni dell'epitelio bronchiale e dell'apparato mucosecernente, con ipersecrezione di muco; a ciò può sovrapporsi lo spasmo della muscolatura liscia bronchiale. Clinicamente il sintomo predominante è la tosse, con emissione di escreato soprattutto al mattino. Sono frequenti gli episodi infettivi a carico delle prime vie respiratorie. In alcuni pazienti può prevalere la componente broncospastica (bronchite cronica asmatica). L'evoluzione naturale della bronchite cronica è l'enfisema polmonare, caratterizzato dalla distruzione più o meno estesa dei setti alveolari, con iperdistensione degli alveoli. Sul piano funzionale le conseguenze sono una ridotta ventilazione dei polmoni, che progressivamente diventa meno efficiente. Con il passare degli anni il deficit respiratorio cronico se non viene corretto può ripercuotersi sulla funzione cardiaca sino all'insufficienza cardiocircolatoria (cuore polmonare).

Veterinaria

Anche in veterinaria le bronchiti sono distinte in acute, subacute e croniche e quindi in macrobronchiti (quando sono interessati i grossi e medi bronchi) e microbronchiti (quando sono interessati i piccoli bronchi). La bronchite cronica può insorgere come malattia primaria o durante il decorso di una malattia sistemica e si caratterizza per la presenza di una grossa quantità di muco purulento. Le bronchiti possono essere provocate da fenomeni ambientali, inquinamento, variazioni di temperatura oltre che da fattori patogeni quali infestazioni parassitarie, germi, virus. I Nematodi infestano le giovani pecore e capre, provocando tracheo-bronchite catarrale che interessa i grossi e medi bronchi. Nei pennuti si riscontra la bronchite infettiva aviare, che colpisce soprattutto polli giovanissimi aventi 3-4 settimane di età e in cui la malattia, sostenuta da un Coronavirus, è caratterizzata da rantoli e respiro affannoso, mentre nei bronchi si forma un essudato mucopurulento. Nel cane, invece, esiste una patogenesi chiamata “tosse dei canili”, sostenuta da Brucella bronchiseptica, microrganismo somigliante all'Haemophilus pertussis, agente della pertosse nell'uomo; il sintomo caratterizzante è rappresentato da tosse secca.

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