cancèllo¹

Indice

Lessico

sm. [sec. XIII; latino cancelli -ōrum, dim. di cancer, forma dissimilata di carcer, recinto].

1) Chiusura o parte mobile della cancellata, tradizionalmente composto da due battenti, per lo più di ferro o di legno; consente il passaggio a persone o a veicoli. A seconda delle modalità di funzionamento si hanno cancelli girevoli, cancelli scorrevoli, cancelli estensibili, cancelli elettrici.

2) Vendita a cancello aperto e chiuso, atto di vendita relativo a un immobile nel quale sono o non sono compresi i beni mobili in esso presenti: scorte vive e morte di un'azienda agraria (cancello aperto); materie prime e mobili d'ufficio di un'azienda industriale o commerciale, ecc. (cancello chiuso).

3) In araldica, figura composta di 4, 6 o 8 cotisse o bastoni, intrecciate in decusse o scorciati.

4) Nell'equitazione, uno degli ostacoli verticali dei concorsi ippici: può essere sormontato da una o più sbarre (barriere) e accoppiato con altro ostacolo (per esempio con una siepe).

Arte

Per quanto sia certo l'uso del cancello a partire dal 2000 a. C., resta una scarsa documentazione sui tipi usati dai popoli antichi: sappiamo per esempio che gli Assiri avevano cancelli di assito con applicazioni bronzee, che gli Etruschi e i Greci li realizzavano in legno, ad ante, con decorazioni in terracotta; che i cancelli cinesi erano generalmente di bambù. I Romani erano soliti fabbricare cancelli in bronzo, che divennero sempre più numerosi verso la fine dell'Impero e nell'area bizantina. Tipiche dell'arte paleocristiana sono le cancellate in marmo traforato, che svolgono la funzione di separare, lasciandone però intravedere l'interno, un ambiente dal resto della chiesa. Con il progressivo perfezionamento della tecnica per la lavorazione del ferro battuto i cancelli si fanno via via più elaborati, arricchendosi di decorazioni secondo lo stile dell'epoca (cancello romanico della cattedrale di Le Puy; cancelli gotici di Siena e delle arche scaligere di Verona). In epoca rinascimentale si elabora il cancello a più elementi snodabili, sormontato da ricchissime cimase, adornato da monogrammi, motti, stemmi. I cancelli barocchi e rococò sono caratterizzati da linee sinuose e complesse e da una decorazione ricchissima, giungendo spesso a capolavori di plasticismo (cancello di A. Gay per la loggia di Sansovino a Venezia) di incredibile leggerezza (cancello della galleria d'Apollo al Louvre). Nei sec. XIX e XX il perfezionamento tecnico porta, con la fusione del ferro, alle cancellate monumentali (Louvre, palazzo Barberini a Roma), alle fantasiose realizzazioni del liberty (palazzo Sommaruga a Milano), all'essenzialità dei cancelli contemporanei (cancello delle Fosse Ardeatine a Roma, di Mirko Basaldella).

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