caricatóre

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sm. e agg. (f. -trice) [sec. XIV; da caricare].

1) Operaio che nell'industria siderurgica e nelle miniere è addetto a caricare i forni; manovale che nelle operazioni di trasporto carica o scarica la merce; soldato che ha la mansione di caricare le armi.

2) Chi noleggia una nave per il trasporto di merci proprie.

3) Parte del sistema di alimentazione delle armi da fuoco portatili e leggere, consistente in un serbatoio amovibile atto a contenere le cartucce. Secondo il tipo di arma al quale è destinato, il caricatore può essere a lastrina, a pacchetto, a tamburo, a scatola. Quest'ultimo tipo, il più diffuso, è costituito da un corpo, un elevatore con la sua molla, una suola o fondello; può essere monofilare o bifilare e contenere da 5 a generalmente 30 cartucce, ma in qualche caso anche più, fino a 75.

4) Involucro contenente la pellicola e impermeabile alla luce, di metallo o di materiale plastico, che consente il caricamento rapido degli apparecchi fotografici in piena luce. Il caricatore più usato (135, per pellicola da 35 mm a doppia perforazione) reca sulla custodia un codice (DX) costituito da zone alternate conduttrici e non, che informa la macchina (predisposta mediante una serie di contatti e un apposito circuito elettronico) sulla sensibilità della pellicola e sul numero di fotogrammi utili.

5) In tecnologia, attrezzatura che, montata su alcune macchine utensili, permette l'introduzione automatica di più pezzi successivamente. Il tipo più semplice di caricatore è costituito da un contenitore di sezione simile a quella del pezzo nel quale i singoli pezzi vengono caricati in ordine e cadono per gravità uno alla volta nella posizione voluta; tipi più complessi di caricatori, funzionanti a scossa o a spinta, permettono il caricamento alla rinfusa dei pezzi e provvedono automaticamente al loro raddrizzamento nel condotto d'uscita.

6) Negli impianti, dispositivo atto a effettuare il caricamento di materiali. I caricatori automatici, usati particolarmente per alimentare con combustibile solido i focolari delle caldaie, sono generalmente a coclea, a pistone, a nastro, ecc.

7) Macchina singola o complesso meccanico atti a caricare su veicoli semoventi, o trainati, o su trasportatori, materiali sciolti che soprattutto le mine hanno abbattuto in una galleria o in un cantiere sotterraneo o a giorno, o giacenti in discarica. I tipi più usati sono: A) caricatore a bracci mobili; nella sua forma più diffusa è costituito da un carrello cingolato che termina a un estremo con una piastra metallica a scivolo, con bordo munito di denti, la quale, per la spinta data dal carrello, penetra nel materiale da caricare. Sulla piastra sono montati lateralmente due bracci articolati comandati da eccentrici che raccolgono il materiale e lo guidano verso il centro a imboccare un breve trasportatore che convoglia il materiale a un secondo trasportatore dal quale il materiale si scarica su un carro spola o su un altro mezzo di trasporto. B) Autopala a benna scorrevole; l'autopala solleva dal mucchio il materiale abbattuto e carica una benna; manovrando un telecomando pneumatico, la benna viene successivamente vuotata nei singoli vagonetti di un treno. C) Canale oscillante a becco d'anitra; consta di un canale trasportatore, del tipo oscillante, all'estremità del quale viene collegata una robusta lamiera di acciaio a forma di pala svasata con bordo munito di denti (becco d'anitra) la quale, a ogni impulso in avanti del canale, penetra nel mucchio e si carica di materiale che, negli impulsi opposti, avvia a un trasportatore. Tra i caricatori si possono annoverare anche le benne raschianti, le pale meccaniche, le autopale, le tagliatrici-caricatrici.

8) Come agg., che serve a caricare, che rende più agevole l'operazione di carico: ponte caricatore, gru a ponte usata nei sistemi automatici di carico e scarico delle navi o di altri veicoli.

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