cavallerizzo

sm. (f. -a) [sec. XVI; dallo spagnolo caballerizo, da caballo, cavallo].

1) Chi insegna a cavalcare e addestra i cavalli a eseguire esercizi di alta scuola; maestro d'equitazione. § L'addestramento del cavallo comprende tre specialità: alta scuola, cavalli in libertà, acrobazia equestre. L'alta scuola è attualmente in decadenza nel circo. Per l'esercizio in libertà, il cavallo è generalmente addestrato a compiere evoluzioni di gruppo, salti di ostacoli, impennate. I cavallerizzi in piedi, o volteggiatori, sono quasi scomparsi con tutto il loro repertorio: l'esercizio detto Jockey d'Epsom (creato dallo statunitense Billy Bell nel 1875), il volteggio alla Hyam, l'esercizio alla Richard (cioè sul cavallo senza sella, ideato dall'americano Davis Richard nel 1860). È anche scomparsa, per la sua eccezionalità, la colonna a tre dei Frediani. I salti mortali sul cavallo trovano invece tuttora i loro specialisti. Primo a eseguirli sul panneau (piattaforma imbottita posta sul dorso del cavallo) fu J. Gautier nel 1825; primi sul cavallo a dorso nudo furono gli americani J. Glenroy e J. F. Nort; il primo doppio salto mortale fu introdotto da R. Stickney (1872), il primo salto da cavallo a cavallo da O. Davenport (nel secolo attuale eccelse in questa specialità il prestigioso E. Caroli); creatore del volteggio con salti agli ostacoli fu il polacco Volaski, mentre Krenilser realizzò per primo il salto in piedi sul cavallo al galoppo partendo dalla pista. Numerosissime sono state anche le cavallerizze acrobate.

2) Chi eccelle nell'arte di cavalcare. In particolare, chi, nel circo, dà spettacolo a cavallo con esercizi acrobatici o di alta scuola, o presenta esercizi di cavalli addestrati.

3) Disus.: cavallerizzo maggiore, titolo un tempo conferito a chi sovrintendeva alle scuderie di corte. Cavallerizzo di sportello, l'ufficiale o lo scudiero che in occasione di solennità cavalcava vicino allo sportello della carrozza del sovrano.