casatórre

sf. (pl. casetòrri) [casa+ torre]. Tipo dell'edilizia civile toscana medievale (sec. XII-XIII e oltre) a sviluppo verticale accentuato, costituito da più vani (3-4-5) sovrapposti; caratterizzato da una struttura in pietra su 4 piloni angolari collegati da archi (acuti, a tutto sesto, ribassati) portanti a vista; opere murarie di riempimento, collegamento, ripartizione degli interni (scale, muri divisori) in materiali leggeri (legno, cotto). In alcuni casi le superfici esterne sono animate da rivestimenti a fasce policrome secondo i modi della coeva architettura ecclesiastica. Questa tipologia e questo sistema costruttivo che vengono definendosi a Pisa per ragioni statiche, data la natura irregolare e acquitrinosa del terreno, si diffondono in altre città della Toscana (Lucca, Arezzo, Pistoia, S. Gimignano e più raramente a Firenze) dove la casatorre appare in esemplari sia isolati sia associati a caratterizzare la fisionomia di intere vie cittadine. Le sue funzioni di abitazione familiare borghese, spesso con bottega o fondaco a pianterreno, la distinguono dalla torre gentilizia di carattere difensivo. Per analogia il termine designa attualmente edifici d'abitazione plurifamiliare ad accentuato sviluppo verticale per lo sfruttamento intensivo dell'area urbana.

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