canna

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sf. [sec. XIII; latino canna].

1) Nome generico di diverse specie di piante appartenenti alla famiglia Graminacee, in particolare di Arundo donax, specie mediterranea detta anche canna domestica, canna comune o canna europea. È un'erbacea perenne legnosa alla base, con grossi rizomi dai cui nodi si sviluppano culmi duri e grossi, cavi negli internodi, fortemente silicizzati, alti fino a 6-7 m, che portano all'apice un'elegante pannocchia violacea e pelosa con moltissimi fiori. Ha foglie lineari lanceolate ed è comune specialmente lungo i fiumi, ma anche in terreni asciutti, sia del piano sia della collina, dove spesso viene coltivata per i molti usi cui può essere adibito il fusto: canestri, recipienti vari, lavori di intreccio, tutori per le viti, ecc. Nel Veneto, nell'Emilia e nel Napoletano sono state attuate colture industriali (canneti da cellulosa).

2) Per estensione, nome di altre piante che hanno fusto simile (canna da zucchero, canna d'India, ecc.).

3) In loc. fig.: essere come una canna al vento, vuoto e privo di volontà; secco come una canna, magrissimo; tremare come una canna, per freddo o per paura; povero in canna, miserrimo.

4) Il fusto della pianta ripulito e svuotato per usi diversi: un recinto di canne. Anche nome di vari oggetti e arnesi ricavati in origine dal fusto della pianta o da materie vegetali affini: canna per spegnere le candele; la canna delle ragnatele. Più in particolare: A) Bastone da passeggio, ricavato di solito dalla canna di bambù. B) Lett., strumento musicale costituito da una sola canna o da più canne riunite; zufolo, zampogna. C) Canna metrica, in topografia, lo stesso che triplometro. D) La parte allungata, generalmente di legno, del bastone da golf. E) Canna da pesca, attrezzo per la pesca con la lenza. Le canne da pesca si dividono in due categorie: quelle cosiddette “fisse” e quelle munite di anelli guidalenza e attacco per il mulinello definite genericamente “da lancio”. Sia le prime sia le seconde possono essere costruite in vari pezzi a innesto oppure a segmenti rientranti l'uno nell'altro (canna telescopica). Le canne da pesca possono essere in materiali diversi: bambù, resine sintetiche, leghe metalliche leggere. Il principio costruttivo è sempre lo stesso: la parte inferiore è rigida e più grossa, mentre il corpo ha sezione decrescente fino a terminare nel sottile cimino che deve essere molto flessibile per evitare la rottura della lenza e per stancare il pesce nella fase della cattura. La lunghezza può variare dai 7-8 m, di una canna fissa, a 1,50 m di una cortissima canna da lancio per la pesca in torrente. F) Canna da vischio, asta invischiata, infissa nel terreno, usata in un antico sistema di uccellagione per piccoli volatili che si avvale anche di richiami o allettamenti.

4) Misura di lunghezza usata in alcune città d'Italia prima dell'adozione del sistema metrico decimale, con valori diversi (2,65 m a Napoli; 2,23 a Roma; 2,92 a Firenze, ecc.). Fig.: lavorare a canne, badando solo alla quantità, non alla qualità del lavoro; misurare gli altri con la propria canna, giudicarli secondo la propria mentalità.

5) Per analogia, qualsiasi spazio cilindrico lungo e stretto (sia parti di organismi fisiologici, sia pezzi tecnici); tubo, canale, condotto: canna della gola o solo la canna, l'esofago o anche la trachea (quindi mentire per la canna, mentire per la gola); la canna del camino; le canne dell'organo; canna di caduta della spazzatura, all'interno degli edifici moderni. In particolare: A) parte fondamentale delle armi da fuoco, avente lo scopo di guidare il proiettile imprimendogli una rotazione (nel caso di canne rigate) e consentire una combustione la più completa possibile della carica di lancio in modo da sfruttarne al massimo l'energia. A parità di altre condizioni, la velocità iniziale del proiettile è infatti tanto più elevata quanto maggiore è la lunghezza della canna. Le parti più importanti della canna sono il vivo di culatta, l'anima e il vivo di volata. Il vivo di culatta è la zona della canna in corrispondenza della camera di scoppio; il vivo di volata è la faccia terminale della canna e l'anima è la parte interna. La camera di scoppio può essere alloggiata nella culatta o direttamente ricavata nella canna, come nel caso delle pistole automatiche e di alcuni fucili. Le canne moderne si ottengono per foratura, partendo da sbarre di acciaio speciale al nichel-cromo-molibdeno (Poldi, Boehler, Jessop, SAE 4150 S, ecc.), dotate di elevata durezza ed elasticità. Nel caso di cariche eccessive o altri inconvenienti, le canne moderne infatti si gonfiano anziché scoppiare. Esternamente le canne possono essere cilindriche, coniche, esagonali, ottagonali o a più ordini. Quest'ultime, che anticamente erano esagonali per il primo tratto e cilindriche per il tratto successivo, sono ora realizzate a segmenti conici. Lo scopo di queste canne è di avere un forte spessore in prossimità del vivo di culatta, dove si registrano le punte massime di pressione, senza appesantire inutilmente la canna. Nelle armi automatiche che effettuano il tiro a raffica, la canna si riscalda notevolmente e deve essere raffreddata. Nelle moderne mitragliatrici la canna è inoltre facilmente sostituibile perconsentire l'uso continuo dell'arma. B) In edilizia il termine designa genericamente un condotto verticale ricavato nello spessore dei muri, con un lato chiuso con mattoni forati facilmente rimovibili per ispezioni, utilizzato per contenere condutture elettriche o idrauliche, per lo scarico di spazzature, o per convogliare aeriformi (canna fumaria, canna di ventilazione). C) Nelle biciclette, lo stesso che canotto.D) Canna da soffio e canna di vetro per la lavorazione del. vetro.

6) Nell'uso gergale, sigaretta confezionata con marijuana o hashish; spinello: si è appena fatto una canna.