centrìfuga

sf. [da centrifugo]. Apparecchiatura atta alla centrifugazione delle sostanze. È costituita da un paniere rotante, contenente la sostanza da trattare e una carcassa coassiale con il paniere per la raccolta del prodotto centrifugato. Le centrifughe si suddividono in funzione dell'applicazione, a seconda che vengano usate per separare solidi da liquidi e liquidi da liquidi. Le centrifughe del primo tipo sono costituite da un paniere forato rotante per mezzo di un albero passante attraverso la carcassa fissa; caricata e avviata la centrifuga, il solido aderisce alla parete del paniere formando un pannello mentre il liquido esce dai fori. Centrifughe di questo tipo, dette anche cestello, sono montate sulle lavatrici per biancheria d'uso domestico. Analoga è la centrifuga con paniere non forato, nella quale il liquido trabocca dalla testa del paniere formando sempre un pannello di solido; centrifughe di questo tipo sono molto usate nell'industria chimica per la separazione dei cristalli di solfati o di zucchero dalle acque madri. Il diametro del paniere giunge sino a 1500 mm e la velocità di rotazione a 5000 giri al minuto. Per la separazione di due liquidi (non miscibili) si ricorre a centrifuga tipo Alfa Laval costituite da una serie di piatti conici sovrapposti, distanziati tra loro e solidali con il paniere rotante. Per effetto centrifugo il liquido più pesante è spostato sulla parete del paniere e risale lungo di esso fino a fuoriuscire, mentre il più leggero, che si mantiene prossimo all'asse di rotazione, è convogliato da un cappello conico sovrastante i piatti a uscire all'esterno lambendo il condotto di alimentazione che è centrale. Il diametro di queste macchine non supera il metro, ma raggiungono velocità di 10.000 giri al minuto. Per centrifugazioni molto spinte si ricorre a centrifuga tipo Sharples, formate da un tubo di una decina di centimetri rotante a ca. 20.000 giri al minuto; i liquidi da separare si stratificano in anelli concentrici coassiali con l'asse di rotazione. Le centrifughe adatte alla separazione di due liquidi contenenti anche un solido sono formate da un paniere che porta nella parte superiore un imbuto fisso allo scopo di dividere i liquidi di peso differente che salgono lungo il paniere; la parte solida rimane invece aderente al paniere. § Centrifuga da laboratorio, possono essere di tipo diverso a seconda delle applicazioni e delle tecniche necessarie. Il tipo più semplice ha due o più provette sospese con giunto cardanico all'albero; durante la rotazione queste ultime si sollevano e si dispongono perpendicolarmente all'albero provocando così la sedimentazione del liquido contenuto. Queste centrifughe possono essere azionate a mano o anche con un motorino; vengono usate per l'esame della fauna microscopica di uno stagno, per separare le cellule o parti di esse, per ottenere i sedimenti delle urine, ecc. Per la determinazione del peso molecolare di macromolecole presenti in una soluzione, invece, si raggiunge lo scopo unicamente con l'ultracentrifuga. § Centrifuga aerodinamica, apparecchiatura per lo studio dei fenomeni psicofisiologici nell'individuo soggetto a forti accelerazioni, quali possono riscontrarsi in volo. La centrifuga aerodinamica è costituita da una cabina, in cui prende posto il soggetto, vincolata all'estremità di un braccio che un motore elettrico pone in rapida rotazione. Oltre che per fornire dati scientifici di notevole interesse per la medicina aeronautica e spaziale viene utilizzata per saggiare l'idoneità dell'individuo a sopportare le condizioni che possono incontrarsi in volo e per lo studio della disposizione dei comandi di particolari aeromobili, in modo da assicurare la più agevole possibilità di intervenire sui medesimi da parte del pilota, durante un volo ad accelerazioni di rilevante entità.

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