cenuro

sm. [sec. XIX; ceno-+greco urá, coda]. Malattia parassitaria detta anche cenurosi e capostormo, che colpisce gli animali domestici e selvatici, sostenuta da un cestode, Multiceps multiceps, le cui larve allo stato adulto hanno come ospite intermedio il cane, la volpe, il lupo. La larva è Cenurus cerebralis. Gli ospiti definitivi sono, in modo particolare, gli animali giovani degli ovini, antilopi, gazzelle; solo occasionalmente possono essere infestati i bovini, equidi, suini e conigli. Le uova mature di Cenurus cerebralis eliminate dai cani pastore e dai carnivori selvatici infestano i pascoli praticati dagli ovini che ne vengono poi colpiti. Le uova mature della larva sopravvivono in ambienti umidi mentre sono distrutte dal calore e dalla luce solare. Dalle uova mature ingerite si sviluppano le oncosfere, che emigrano al polmone, al fegato e quindi all'encefalo e al midollo spinale. In questi due organi si incistano e, quando si localizzano nell'encefalo, provocano nell'animale deambulazione incerta, anoressia e spesso fenomeni convulsivi; localizzandosi invece nel midollo spinale il quadro clinico è rappresentato da paralisi degli arti inferiori.

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