ciclamino

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sm. [sec. XV; dal latino cyclamīnos, che risale al greco kykláminos].

1) Nome comune usato per indicare le piante appartenenti al genere Cyclamen della famiglia Primulacee.

2) Colore tra il rosa e il lilla, tipico di questo fiore; anche come agg.: una camicetta color ciclamino. § Il ciclamino proviene dall'Europa, dall'Asia occidentale e dall'Africa settentrionale. In Italia crescono 3 specie allo stato spontaneo: Cyclamen europaeum (=Cyclamen roseum). Detto anche pan porcino, diffuso nell'Italia settentrionale, a fioritura estiva-autunnale; Cyclamen neapolitanum, della Liguria e dell'Italia centromeridionale, che fiorisce anch'esso d'estate e in autunno; Cyclamen repandum, delle regioni meridionali e delle isole, che ha fioritura primaverile. Sono erbacee munite di tuberi globosi o un po' compressi di color rosso violaceo, con poche radici, dai quali si innalzano diverse foglie tutte basali e lungamente picciolate, ovato-cuoriformi, denticolate o intere, spesso macchiate di bianco al di sopra e rossastre sulla pagina inferiore. I fiori sono solitari, basali e lungamente peduncolati anch'essi, regolari, con corolla a 5 petali saldati alla base e che si rovesciano all'insù dopo l'apertura, di color roseo-lilla e lievemente profumati. L'ovario è unico, supero, con un solo stilo. Il frutto è una capsula globosa divisa in 5 valve e portata sotterra dal peduncolo che si attorciglia a spirale dopo la fecondazione. Il tubero fresco, contenente un glucoside (ciclamina), è mangiato senza danno dai maiali, che ne sono ghiotti, ma può provocare seri inconvenienti all'uomo se non cotto. Molto coltivato in vaso come ornamento per la ricca fioritura primaverile è Cyclamen persicum (ciclame), originario dell'Iran e dell'Asia Minore, che ha fiori più grandi di quelli delle specie selvatiche e dai colori che variano dal bianco al rosso al porporino.

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