cipollino

sm. e agg. [sec. XVI; da cipolla, con riferimento alle venature]. Calcare cristallino a grana saccaroide e di colore variabile da biancastro a verdognolo, ricco di minerali silicati, soprattutto cloriti e miche, disposti in bande verdastre parallele, planari o contorte in ampie pieghe. Le bande di questi marmi corrispondono alla presenza nella roccia calcarea pura originaria di strati di calcare impuro, argilloso, arenaceo o selcioso. I cipollini provengono per lo più dalla regione apuana, dove ne vengono cavate molte varietà di ottima qualità; altre varietà apprezzate sono il cipollino dorato, cavato dai monti di Valdieri (Cuneo), a fondo giallo oro, dovuto a impurezze di natura limonitica, con zonature verdastre, e il cipollino verzino, cavato nei pressi del Colle di Tenda, di tinta da grigia a giallastra con zonature ondulate o tortuose. Cipollino antico è detta la varietà a zonature di tonalità verdastra accentuata, impiegata nell'architettura romana imperiale col nome di marmor carystium, dalla città di Caristo nell'Eubea, donde veniva cavato: se ne trovano esempi nelle colonne dei fori delle terme di Villa Adriana (Tivoli) e in quelle del tempio di Antonino e Faustina al Foro Romano.

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