cluster

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s. inglese (propr. grappolo) usato in italiano come sm.

1) In astronomia, gli ammassi stellari e, in particolare, quelli globulari.

2) In chimica e in fisica, raggruppamento di atomi uguali o diversi (spesso, ma non sempre, atomi metallici) uniti tra loro mediante legami chimici, costituito nei casi più comuni da un numero di atomi compreso tra poche unità e alcune decine, talora varie centinaia. I sono caratterizzati da proprietà peculiari, differenti sia da quelle del metallo allo stato condensato sia da quelle del singolo atomo isolato o di piccole molecole, e fortemente dipendenti dal numero di atomi da cui sono formati. Essi rappresentano perciò spesso una situazione intermedia tra la fase condensata (solida o liquida) e quella gassosa (molecolare).

3) In musica, aspetto della tecnica strumentale d'avanguardia. Si ottiene, con uno strumento a tastiera, abbassando contemporaneamente con il palmo della mano o con l'avambraccio un certo numero di tasti vicini: il “grappolo” di note così percosse produce un suono complesso, in cui non si possono distinguere le singole frequenze. In genere il viene indicato con una sorta di macchia nera che rende tutte le note da eseguire contemporaneamente.

4) Nella telefonia cellulare, insieme di celle adiacenti che utilizzano tutte le frequenze disponibili per la comunicazione (vedi GSM).