coltèllo

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sm. [sec. XIII; latino cultellus, dim. di culter, coltello].

1) Strumento da taglio a lama fissa o pieghevole, di foggia e dimensioni varie secondo gli usi ai quali è destinato . Le lame dei coltelli vengono generalmente ricavate da barre in acciaio mediante stampaggio, a cui seguono operazioni successive di finitura (sbavatura, smerigliatura, ecc.). Il manico può essere realizzato a parte e applicato alla lama mediante mastici adatti od ottenuto direttamente per stampaggio insieme alla lama, con la quale forma un corpo unico: coltello da caccia, a lama fissa entrato in uso nel sec. XVI, a forma di daga, con lama dritta a un taglio, spesso riccamente incisa e ageminata ; nel fodero era in genere contenuto anche un piccolo coltello per scuoiare; coltello genovese, con grossa lama fissa triangolare a due tagli, simile a uno sfondagiaco, usato come arma civile nel sec. XVII; coltello navaja, spagnolo, a lama pieghevole munita di dispositivo di bloccaggio, in genere piuttosto grande, può raggiungere anche il metro; coltello pistola, arma curiosa e rara, costituita dall'abbinamento di un coltello con una pistola, inventata nella seconda metà del sec. XIX. Presso i popoli primitivi, così come nelle credenze folcloristiche europee, il coltello ha poteri apotropaici: l'essere un'arma e l'essere fatto di metallo gli danno il potere di tener lontani gli spiriti maligni.

2) In varie loc. anche fig.: metter mano al coltello, impugnarlo per minacciare o colpire: lotta a coltello, accanita, spietata; avere il coltello per il manico (o dalla parte del manico), essere in posizione di vantaggio; nebbia, minestra che si taglia col coltello, fittissima, densa, spessa.

3) Fig., fatto che reca grande dolore, pena profonda: “Ma spiegati, figlia mia, levamelo questo coltello dal cuore” (Brancati).

4) In edilizia, a coltello o di coltello, particolare disposizione dei mattoni a formare i corsi di una muratura, nei quali vengono appoggiati non di piatto ma su una delle facce longitudinali minori. Questa disposizione, detta anche di costa, sia a corsi alternati sia a spina di pesce, era assai diffusa per pavimentazioni.

5) Con accezioni particolari: A) in agricoltura, sinonimo di coltro. B) In fisica, coltello della bilancia. C) Nell'industria del cuoio coltello per scarnare, lama diritta rettangolare lunga ca. 80 cm e avente due impugnature di legno alle estremità, che veniva impiegata per la scarnatura manuale delle pelli; coltello per purgare, delanare e graminare: analogo al coltello per scarnare, è però dotato di lama ricurva e a filo smussato.D) In tecnologia meccanica, coltello Fellows, utensile usato per il taglio degli ingranaggi. Ha la forma di una ruota dentata ed è dotato di un moto di rotolamento e di un moto rettilineo alternativo verticale (vedi anche dentatrice). E) In elettrotecnica, apparecchio destinato a sezionare un circuito elettrico, costituito da una lama incernierata a un estremo che si impegna all'altra estremità in una pinza che la serra fortemente, assicurando un buon contatto. Viene azionato generalmente a mano, direttamente o mediante un fioretto o attraverso un rinvio meccanico. Di regola un coltello non è adatto ad aprire un circuito percorso da corrente; quando ciò sia necessario, si realizzano coltelli la cui lama è costituita da due sezioni, incernierate e tenute unite da una molla. All'apertura del circuito una parte della lama fuoriesce dalla pinza, mentre la parte rimanente, con minor superficie di contatto, se ne distacca rapidamente in un secondo tempo per azione della molla, favorendo l'estinzione dell'arco. Per forti portate, l'elemento fisso è uno stelo cilindrico, e le lame portano all'estremità non incernierata una pinza a struttura composita, con coppie di contatti, munita di molle che assicurano un forte serraggio sullo stelo.