consènso

Indice

Lessico

sm. [sec. XIII; dal latino consēnsus].

1) Il consentire, assenso a una cosa richiesta; permesso.

2) Giudizio favorevole, approvazione: l'iniziativa è stata accolta con vivo consenso.

3) Conformità di voleri, di opinioni: agire di consenso.

4) Nelle ferrovie, regime del consenso, sistema di sicurezza per mantenere sgombra una linea in vista dell'arrivo di un treno. Attraverso tale sistema, una stazione non può inviare un treno alla successiva se non ha da questa ricevuto, per mezzo di dispaccio telefonico o telegrafico, la “via libera” concessa solo dopo l'arrivo del treno precedente. Il regime del consenso, non presentando sufficienti garanzie di sicurezza, soprattutto sulle linee a intenso traffico, è caduto in disuso. Posizione di consenso, posizione assunta dai segnali nel sistema del blocco semiautomatico, quando un dato treno ha ricevuto l'autorizzazione a percorrere una determinata sezione.

Diritto

Nel contratto, la volontà delle parti di concluderlo; ne costituisce elemento essenziale e si perfeziona quando la proposta di una parte è accettata dall'altra, purché prima dell'accettazione la proposta non venga revocata. Consenso dell'offeso: secondo la legge italiana non è punibile chi lede o pone in pericolo un diritto con il consenso della persona che può validamente disporne. È sempre punibile invece con la pena della reclusione chi cagioni la morte di un uomo con il di lui consenso, perché nessuno può disporre della propria vita. § Nel diritto canonico, il consenso o volontà matrimoniale è uno degli elementi necessari al perfezionamento del contratto matrimoniale. Tale consenso è valido quando le parti sono giuridicamente capaci di prestarlo e viene manifestato nei modi che la legge stabilisce. La mancanza o un vizio di consenso per errore o per violenza morale invalida il matrimonio.

Filosofia

Il consenso universale è il principio che fonda la sua “verità” sulla concordanza di tutti gli uomini. Aristotele, nell'Etica nicomachea, così lo definisce: “Ciò a cui tutti consentono, noi diciamo che è così; giacché rigettare una credenza siffatta significa rinunciare a ciò che è più degno di fede”. Gli stoici ripresero il concetto e gli eclettici giunsero a porlo come criterio stesso della verità. In tempi moderni, il consenso universale si trova in Grozio, in Vico e soprattutto nella scuola scozzese del senso comune, che lo usò come strumento polemico nei confronti di Hume. Rousseau, infine, pose il consenso universale a base della società umana in quanto tale.

Sociologia

Il consenso, in quanto espressione di credenze e valori condivisi da una comunità rispetto alla sua organizzazione sociale, al suo sistema politico, economico o giuridico, rappresenta un fattore essenziale di stabilità. In questo senso, allo studio delle forme e delle dinamiche del consenso si sono dedicati con particolare vigore gli studiosi inclini a una visione non conflittuale della società, o comunque portati a privilegiare le ragioni dell'ordine rispetto a quelle del mutamento. Già a metà del sec. XIX, del resto, A. Comte individuava nel consenso la condizione per una dottrina sociale che, a sua volta, fornisse la base di uno sviluppo armonico e progressivo della società. Una forma di consenso è anche la solidarietà meccanica descritta da E. Durkheim nella Divisione del lavoro sociale, che però – nel passaggio dalle società primitive a quelle caratterizzate dalla specializzazione dei ruoli e delle funzioni – impone l'elaborazione di un nuovo tipo di consenso, basato non su esigenze di cooperazione primaria, ma sull'adesione a un sistema di principi e di convinzioni (solidarietà organica). Lo studio del consenso si è perciò sviluppato in stretta relazione con l'analisi dei fondamenti della democrazia ed è stato permeato – e parzialmente condizionato – dalla dialettica fra diverse visioni ideologiche. Esemplare la critica al consenso manipolato nelle società industriali di massa sviluppata dai teorici critici della Scuola di Francoforte, mentre per autori come E. Shils la società di massa è, comunque, la più estesa e democratica manifestazione di una cultura sociale del consenso. Fondamento dell'ordine sociale, il consenso può essere conseguito in forme diverse: con la forza, il prestigio, la capacità di leadership, la suggestione simbolica, la manipolazione. La sua ragione etica e giuridica consiste, però, nella ricerca di un sistema di riduzione della violenza come strumento di esercizio dell'autorità.

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