Lessico

sf. [sec. XIV; dal latino conversĭo-ōnis].

1) Mutamento di opinioni, di posizioni ideologiche, di scelte morali: “il tempo della mia conversione letteraria e politica” (Alfieri); in particolare, passaggio da una religione a un'altra o da una vita immorale a una pia: la conversione dell'Innominato.

2) Trasformazione di una cosa in un'altra; scambio: conversione di un immobile in danaro. Con accezioni specifiche: A) secondo la psicanalisi, il processo attraverso il quale i contenuti inconsci repressi si manifestano all'esterno come sintomi somatici, quali paralisi, crisi convulsive, anestesie, dolori, ecc., che li rappresentano simbolicamente. Tale meccanismo di formazione dei sintomi è caratteristico dell'isteria di conversione. B) In chimica, termine generico per indicare la trasformazione di un composto in un altro per reazione chimica. C) In fotocinematografia, cambiamento, mediante opportuni filtri, della composizione spettrale della luce usata per la ripresa, in modo da poter impiegare in luce artificiale pellicole a colori tarate per luce diurna e viceversa. D) In informatica, procedimento per passare da una forma di rappresentazione delle informazioni a un'altra; conversione di supporto, passaggio da un tipo di supporto dei dati a un altro, per esempio da schede perforate a nastro magnetico. E) In metallurgia, operazione che si esegue sul bagno metallico fuso, entro appositi convertitori, allo scopo di eliminare forti tenori di uno o più elementi presenti nello stesso, così da ottenere un prodotto completamente trasformato. F) Nei radioricevitori a supereterodina, conversione di frequenza, operazione mediante la quale il segnale a radiofrequenza viene trasformato in un segnale a frequenza minore (media frequenza) di valore prefissato. G) In silvicoltura, conversione boschiva, cambiamento di forma di governo di un bosco (per esempio, da fustaia in ceduo). H) Nella tecnica di stampa, preparazione di forme di stampa idonee per un determinato procedimento da forme di stampa usate per altri procedimenti, in particolare, per ottenere da composizioni tipografiche forme per stampa offset o rotocalco.

3) Rivolgimento, moto di un corpo intorno a un asse: “le conversioni loro... intorno al Sole” (Galilei); mutamento di direzione durante una marcia: conversione a destra. In particolare, in marina, evoluzione di navi in linea di fila per cambiar rotta senza tuttavia variare la disposizione delle unità nella formazione; conversione della rotta, l'operazione per passare dalla rotta vera (ricavata sulla carta nautica) alla rotta bussola, che il timoniere deve seguire sulla bussola stessa. È l'inverso della correzione.

Diritto

Conversione del testamento segreto, si verifica per mancanza di qualche suo necessario requisito. In tal caso ha effetto come testamento olografo qualora ne abbia i requisiti. Conversione del contratto nullo, è possibile quando il secondo contratto conservi del primo i requisiti di sostanza e di forma. Conversione dell'atto pubblico, si verifica in caso di formazione di un atto a cura di un pubblico ufficiale incompetente, o senza il rispetto delle necessarie formalità. In tale ipotesi l'atto, se sottoscritto dalle parti, conserva il valore di scrittura privata. Conversione del pignoramento, facoltà del debitore di chiedere la sostituzione delle cose pignorate con una somma di danaro pari all'importo delle spese e del credito per cui si procede. Conversione di pene pecuniarie in pene detentive, le pene dell'ammenda e della multa, se non possono essere eseguite per insolvibilità del condannato, si convertono nella libertà controllata a carico dello stesso per un periodo massimo, rispettivamente, di un anno e di sei mesi. Conversione del decreto legge, procedimento parlamentare che inizia quando, in casi straordinari di necessità e d'urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge, che deve il giorno stesso presentare alle Camere per la conversione in legge. Nel caso in cui sia convertito, il decreto può svolgere tutti i suoi effetti; se non è convertito in legge entro sessanta giorni dalla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, perde invece efficacia sin dall'inizio come se non fosse mai esistito.

Economia

Il cambio dei biglietti di banca, da parte dell'ente emittente, in moneta metallica, in metallo prezioso o in divise estere a loro volta convertibili. Tasso di conversione, il rapporto in base al quale l'operazione di conversione viene effettuata. Conversione è anche l'atto attraverso il quale certi titoli obbligazionari, detti appunto convertibili, vengono cambiati in azioni e quindi in titoli rappresentativi di una proprietà. Dicesi conversione del debito pubblico l'operazione a mezzo della quale lo Stato riduce l'interesse di un titolo o ne proroga la scadenza. Può essere libera (o facoltativa) o forzosa. Nel primo caso il portatore del titolo ha la facoltà di conservare il vecchio titolo o di accettare il nuovo (a minor interesse o a più lunga scadenza) o, ancora, di ottenere il rimborso del capitale nominale. Nel secondo caso, la conversione viene imposta e al possessore del titolo non è concessa alcuna alternativa.

Elettrotecnica

Conversione di corrente, trasformazione di una corrente elettrica, avente determinate caratteristiche, in altra con caratteristiche diverse. La conversione di corrente alternata in corrente continua viene ottenuta mediante raddrizzatore a diodi o a vapori di mercurio; mediante chopper è possibile convertire una corrente continua in una corrente a impulsi di forma sensibilmente rettangolare, più o meno distanziati e di diversa ampiezza; la conversione di corrente continua in corrente alternata si ottiene per mezzo di invertitori. Infine, mediante invertitori accoppiati a raddrizzatori si ottiene la conversione di una corrente continua in un'altra corrente continua a tensione differente.

Filosofia

Nella filosofia greca la parola ha due significati: antistrophé (scambio di posizioni), epistrophé (ritorno a un punto di origine). Il primo, introdotto da Aristotele, appartiene alla logica e indica la possibilità di ricavare da un enunciato un altro mediante scambio del soggetto con il predicato: per esempio, “Nessun uomo è immortale - Nessun immortale è uomo”. Il secondo significato costituisce presso gli stoici e nel platonismo il principio della loro cosmologia, identificandosi con il movimento che il cosmo compie quando, dopo l'uscita dal centro dell'unità dell'essere, ritorna di nuovo a esso annullandosi come molteplicità.

Fisica nucleare

Passaggio spontaneo di un nucleo da uno stato eccitato a uno stato di energia inferiore, con emissione di un raggio gamma (o fotone) di energia uguale alla differenza di energia esistente fra i due stati, o con trasmissione di energia a un elettrone degli strati K o L dello stesso atomo. L'elettrone è emesso con energia cinetica K o L dove EK, EL sono le energie di legame negli strati K o L, rispettivamente. Questo processo è chiamato conversione interna per analogia con la conversione fotoelettrica ordinaria, in cui gli elettroni vengono espulsi dagli atomi se sono colpiti da un fotone proveniente dall'esterno. Il processo è causato dalla diretta interazione del nucleo con gli elettroni circostanti senza cambiamento della carica nucleare. Nella fisica del reattore, trasformazione di materiale fertile in materiale fissile.

Religione

La conversione è un istituto tipico delle religioni proselitistiche, cioè di quelle religioni che pretendono di salvare gli uomini facendone dei loro seguaci. Sono tali il cristianesimo, il buddhismo e l'islamismo, oltre ad alcune grandi religioni del passato: zoroastrismo (continuato poi dal parsismo) e manicheismo (totalmente scomparso). L'islamismo pretende dalla conversione una rinuncia completa ad altri culti o religioni; il buddhismo è meno esclusivista: presentandosi come una super-religione, ossia a un livello soteriologico e ideologico diverso dalle altre religioni, ammette la possibilità di convivenza con altri culti. Nella religione cristiana, la conversione desume il suo significato originario dalla Bibbia; nell'Antico Testamento conversione significa essenzialmente il rivolgersi a Yahwèh dagli dei stranieri e dal culto idolatrico e, di conseguenza, anche l'osservanza pratica della legge di Yahwèh: come tale, essa riguarda propriamente il popolo ebraico, anche se non manca, nel messaggio profetico, una visione della conversione aperta anche ai gentili. Nel Nuovo Testamento, la conversione concerne egualmente ebrei e gentili: l'appello alla conversione di Giovanni Battista e di Gesù, intimamente connesso con il richiamo al ravvedimento, riprende essenzialmente i motivi della predicazione profetica, mentre, nell'ambito della missione cristiana, il concetto di conversione designa il passaggio al cristianesimo; nelle epistole paoline è accentuato in particolar modo il nuovo tipo di comportamento che scaturisce dalla conversione, la quale rimane entitativamente un atto divino, che si compie nell'uomo.

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