coppellazióne

sf. [sec. XIX; da coppellare]. In metallurgia, ossidazione selettiva di un bagno metallico, con separazione del metallo avente minore affinità verso l'ossigeno. La coppellazione viene realizzata in un forno a riverbero con bacino mobile (coppella), mediante soffiaggio di aria ad alta temperatura; viene usata, per esempio, per l'ottenimento dell'argento nel processo Parkes. Il forno di coppellazione viene riscaldato tramite la combustione di un gas introdotto all'interno del forno stesso in modo che le fiamme lambiscano il bagno metallico, conservandolo allo stato fuso. Dal lato opposto al foro di colata entra il tubo di insufflazione dell'aria, la quale, oltre a funzionare da comburente, ossida selettivamente un metallo rispetto a un altro, per esempio il piombo rispetto all'argento. I gas combusti infine escono dal forno attraverso gli elettrofiltri e il camino. In laboratorio si ricorre alla coppellazione per la determinazione dell'oro e dell'argento. A questo scopo si adopera una coppella di cenere d'ossa o di argilla porosa. Il materiale in esame, mescolato con una quantità in peso di piombo di 10-12 volte superiore, viene riscaldato fortemente per alcune ore in una muffola ad atmosfera ossidante, entro la coppella. Il piombo e le altre impurezze si ossidano e sono assorbite dalla coppella porosa, lasciando un globulo del metallo puro. Se si vuole determinare solo l'oro, dopo raffreddamento si raccoglie il globulo metallico, si martella e si tratta con acido nitrico: l'oro resta sotto forma di polvere nerastra.

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