coròlla

sf. [sec. XIV; dal latino corōlla, dim. di corōna]. Porzione interna del perianzio, costituita dal complesso dei petali di un fiore. In genere è più o meno vivacemente colorata, per cui si distingue con facilità dal calice, ma talvolta la differenziazione fra petali e sepali nella colorazione, come anche nell'aspetto esterno, non è abbastanza netta e solo la posizione permette di distinguere i due organi. In certi casi, poi, si possono trovare forme intermedie fra sepali e petali, tanto per la forma e il colore che per la posizione, per cui la distinzione fra calice e corolla acquista carattere convenzionale (Trollius,Calycanthus). Nella corolla i petali possono essere disposti in verticilli, ovvero inseriti a spirale sul ricettacolo; se i petali sono liberi la corolla si dice dialipetala; se sono concresciuti gamopetala. La corolla è attinomorfa (regolare) quando possiede diversi piani di simmetria (simmetria raggiata) , zigomorfa o irregolare quando ne possiede uno solo . Nella corolla gamopetala la parte inferiore, saldata, si dice tubo: questo, che si apre verso l'esterno con la fauce, ha la parte superiore libera, che costituisce il lembo. Le forme che la corolla può presentare sono straordinariamente varie, per cui si distinguono numerosi tipi di quest'organo, designati in botanica con termini specifici: sono frequenti le corolle rotate, imbutiformi, crateriformi, campanulate, urceolate, ecc. Quasi sempre caduca, la corolla ha funzione vessillare, in quanto con i suoi colori serve a richiamare l'attenzione degli animali pronubi.

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