dēmotikḗ

lingua moderna popolare greca, diretta continuazione della koinḕ ellenistica, in contrapposizione alla katharéyusa che è lingua “pura” o classica. Le differenze tra le due lingue si riscontrano nella morfologia, nella sintassi e soprattutto nel lessico e non nella fonetica. L'espressione più compleéta della dēmotikḗ si ebbe, dopo la caduta di Bisanzio, nella letteratura cretese e, più tardi, nell'Eptaneso. Qui la dēmotikḗ fu proclamata lingua capace di qualunque contenuto dal Solomòs e dai suoi seguaci. Quando, costituitosi lo Stato greco, i circoli culturali ateniesi pretesero di richiamare in vita la lingua classicheggiante, il problema del bilinguismo generò feroci polemiche, finché, negli ultimi anni del sec. XIX, I. Psicharis dimostrò la piena idoneità espressiva della demotiké. Nel Novecento, salvo qualche eccezione (per esempio, Kavafis), la dēmotikḗ si è affermata in Grecia come unica lingua letteraria plausibile contro le artificiose sopravvivenze della katharéyusa.

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