dalmàtico

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agg. (pl. m. -ci). Della Dalmazia: lingua dalmatica (o dalmatico, sm.), lingua romanza, una volta parlata lungo il litorale dalmata, poi estintasi in conseguenza dell'espansione del veneto da nord, dello slavo da est e in misura minore dell'albanese da sud. Tra le più antiche attestazioni del dalmatico vi sono due lettere di abitanti di Zara del sec. XIV; l'ultima testimonianza di una varietà sett. del dalmatico nell'isola di Veglia (veglioto) è della fine del sec. XIX. Elementi dalmatici sopravvivono però nella toponomastica e nelle parlate che a esso si sono sovrapposte (veneto e croato). Tra le caratteristiche del dalmatico si possono ricordare la conservazione della pronuncia velare delle gutturali davanti a e (kenur dal latino cenare), la conservazione dei nessi fl, pl, bl, cl, gl (floim dal latino flumen), la distinzione in sillaba chiusa del latino ŭ e ō che in altre lingue romanze confluiscono in un unico suono (pulvro dal latino pŭlverem).

R. L. Hadlich, The phonological history of Vegliote, Chapel Hill, 1965; G. Holtus, M. Metzeltin, C. Schmitt, Lexicon der Romanistischen Linguistik, vol. III, Tubinga, 1989.

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