delìrio

Indice

Lessico

sm. [sec. XVI; dal latino tardo deliríum, da delirāre].

1) Stato di alterazione mentale; confusione mentale che compare spesso negli stati febbrili; vaneggiamento: il delirio della febbre; parlare nel delirio.

2) Esaltazione, eccitazione della fantasia o dei sensi: nel delirio della passione, della gelosia. Anche entusiasmo travolgente, per lo più collettivo: mandare in delirio la folla.

3) Lett., desiderio ardente, brama.

Psicopatologia

Sintomo molto frequente in quasi tutte le psicosi (schizofrenia, psicosi maniaco-depressiva, paranoia), caratterizzato dalla credenza cieca in alcuni fatti, o circostanze, a dispetto di tutte le dimostrazioni che possono essere offerte dalla realtà. I deliri possono anche essere accompagnati da allucinazioni. Nella schizofrenia, in particolare, essi sono poco strutturati, del tutto illogici, variabili nel tempo in contenuti e intensità. Nella paranoia, invece, sono abitualmente ben strutturati, organizzati con logica ferrea; il paziente parte da premesse errate, che sembra sviluppare con logica stringente, giungendo a conclusioni altrettanto errate. Mentre i deliri schizofrenici e maniaco-depressivi hanno i più diversi contenuti, nella paranoia si riscontrano con maggiore frequenza deliri persecutivi, spesso accompagnati da idee deliranti di superiorità, e deliri pseudoscientifici (il paziente crea nuove teorie scientifiche del tutto strampalate). Il delirio paranoico costituisce spesso l'unico sintomo di tale psicosi, che può quindi passare inosservata per anni, sia per la cura con cui il paziente tende spesso a nasconderlo, sia per la logica con cui è costruito, che porta a volte altre persone a credere nei suoi contenuti.

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