distanziòmetro

sm. [sec. XX; da distanza+-metro]. Strumento topografico che permette la misura indiretta della distanza tra due punti del terreno; la distanza massima misurabile è di circa 600 m. Il distanziometro più usato è il cannocchiale distanziometrico o diastimometrico, che è un cannocchiale astronomico dotato di un comune reticolo cui vengono aggiunti due fili orizzontali, paralleli ed equidistanti rispetto al tratto centrale (reticolo micrometrico o micrometro). Volendo misurare la distanza tra due punti A e B, in A si pone il distanziometro e in B una stadia verticale; la distanza (d) è data dalla relazione d=KS+c, in cui K esprime il rapporto distanziometrico o diastimometrico, ossia il rapporto tra la distanza focale della lente obiettiva e la distanza tra i fili estremi del micrometro; S è l'intervallo di stadia visibile tra gli estremi del micrometro; c è la distanza tra il fuoco anteriore dell'obiettivo, detto punto anallattico, e il centro del distanziometro. Per eliminare c dalla formula si aggiunge nel cannocchiale una lente convergente che sposta il punto anallattico sul centro dello strumento (cannocchiale centralmente anallattico). In genere si costruisce lo strumento in modo che K sia uguale a 100, cosicché, essendo la stadia suddivisa in cm, la lettura S dà direttamente la distanza in metri. Se i punti A e B non sono su un piano orizzontale, la formula diventa sempre per un cannocchiale anallattico d=KS cos in cui α è l'angolo di inclinazione. Il distanziometro a prisma è costituito, invece, da un cannocchiale con reticolo non micrometrico, ma dotato di un prisma ottico, a forma di cuneo, che copre una metà del campo dell'obiettivo: sono quindi visibili contemporaneamente due immagini di un punto della stadia, di preferenza orizzontale, quella diretta e quella deviata; dallo spostamento s tra le due immagini si risale alla distanza d in quanto s è funzione dell'angolo di deviazione del cuneo, costruito in modo tale che sia tg ϖ=s/d=1/100. Pertanto, se si collima una stadia orizzontale opportunamente graduata e perpendicolare alla linea di mira è possibile leggere direttamente la distanza tra la stadia e il distanziometro. Distanziometri basati su tutt'altro principio sono invece i distanziometri elettromagnetici, strumenti che adottano come unità di misura la lunghezza d'onda di un'appropriata radiazione: per i distanziometri a microonda, vedi tellurometro, per i distanziometri otticoelettronici, vedi geodimetro. Particolari distanziometri sono i telemetri. Per il distanziometro Lodis, vedi squadro.

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