micròmetro

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Descrizione generale

sm. [sec. XVIII; micro+-metro]. Strumento per eseguire misurazioni di lunghezza con una precisione dell'ordine del centesimo di millimetro. Nella tecnica il micrometro più usato, chiamato anche micrometro centesimale o palmer (dal nome del suo ideatore), è quello per sterni composto da due parti principali: una fissa a forma di U e una mobile, cilindrica. Per la sua forma particolare la parte fissa viene denominata spesso arco: a una sua estremità vi è una superficie fissa di riferimento, detta anche incudine; l'altra estremità dell'arco termina con un manicotto cilindrico munito all'interno di una filettatura in cui si avvita una vite micrometrica. All'esterno, invece, lungo una generatrice del manicotto è tracciata la “linea di fede” che è lunga poco più di 25 mm e sulla quale sono riportate 50 divisioni, una ogni mezzo millimetro. L'estremità del manicotto porta una filettatura esterna conica che consente di eliminare, per mezzo di una ghiera di serraggio, i giochi che si creano per usura tra vite micrometrica e madrevite durante l'impiego dello strumento. La parte mobile del micrometro è costituita da una vite micrometrica e da un tamburo graduato a essa solidale. La vite micrometrica porta a un'estremità la superficie mobile di misurazione; il tratto filettato è poco più lungo del campo di misura (generalmente 25 mm) e il passo della vite è di 0,5 mm. Il tamburo graduato porta sulla circonferenza 50 divisioni, quindi, poiché il tamburo compie un giro completo mentre la superficie mobile avanza di un passo della vite (0,5 mm) ogni divisione del tamburo che nella rotazione superi la linea di fede corrisponde a uno spostamento longitudinale della superficie mobile di misurazione di un centesimo di millimetro. Secondo il tipo di misurazione da effettuare (interne, esterne, di profondità, di tolleranze, ecc.) vengono usati micrometri strutturalmente uguali ma di forma idonea.

Astronomia

Per la misurazione di piccole distanze angolari sulla volta celeste, sono usati particolari micrometri che costituiscono organi ausiliari dei telescopi. Nella sua forma più semplice, esso consiste in una coppia di fili paralleli, uno fisso e l'altro mobile, la cui distanza relativa può essere letta su una scala graduata; il filo mobile è fissato a un telaio metallico, mobile parallelamente a se stesso e perpendicolarmente sia ai fili sia all'asse del telescopio. Talvolta i micrometri possono ruotare attorno all'asse ottico del telescopio al quale sono fissati, rendendo così possibile misure di angoli di posizione di stelle doppie.

Ottica

Dispositivo ausiliario applicato spesso all'oculare di un microscopio (micrometro oculare). Consta dell'insieme di una graduazione incisa su una lastrina di vetro e di un reticolo sovrapposto, costituito da due fili sottili fissati a un telaietto che può essere mosso mediante una vite micrometrica, il tutto posto nel piano focale posteriore dell'oculare. Si fa in modo che alla rotazione, per esempio di 10 giri, della vite micrometrica corrisponda uno spostamento, per esempio di un millimetro, del telaietto. Per misurare la distanza fra due punti del preparato, prima si porta a coincidere il reticolo con un punto, poi, manovrando la vite micrometrica, lo si porta a coincidere con l'altro. Se la vite micrometrica è divisa in 100 parti, si riesce quindi ad apprezzare il millesimo di millimetro. Un tipo di micrometro più semplice, ma meno preciso, è costituito da una scala graduata incisa e fotografata su una lastrina di vetro posta nel piano focale posteriore dell'obiettivo.

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