duodenite

sf. [sec. XIX; duoden(o)+-ite]. Infiammazione, acuta o cronica, della mucosa duodenale. In relazione alle cause che la determinano, si distinguono duodeniti non specifiche e duodeniti associate ad altre patologie. Le prime sono in genere causate da farmaci, agenti chimici, alcol, cibi piccanti, mentre le seconde sono dovute a infestazioni parassitarie (soprattutto giardia e anchilostoma), batteriche e virali, patologie a carico di altri organi (soprattutto pancreatiti e biliopatie), localizzazione duodenale del morbo di Crohn ecc. All'esame istologico la mucosa duodenale si presenta fortemente infiammata con congestione vasale, alterazione dei villi, erosioni, infiltrazione emorragica. La sintomatologia può essere dispeptico-dolorosa con possibile simulazione di una patologia delle vie biliari (dolore notturno per iperacidità, meteorismo, nausea), oppure tipicamente simil-ulcerosa. Talora la duodenite inizia bruscamente con un'emorragia che può recidivare. La diagnosi viene effettuata attraverso l'osservazione endoscopica e l'esame radiologico. Per l'eziologia è utile l'esame colturale del liquido duodenale nelle forme batteriche, l'esame parassitologico in quelle parassitarie. La terapia è specifica nei casi a eziologia nota; si avvale inoltre di protettivi e trofici della mucosa e regolatori della motilità.

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