eòlico (dell'Eolide)

Indice

Lessico

agg. e sm. (pl. m. -ci) [sec. XV; dal greco Aiolikós, tramite il latino Aeolícus].

1) Agg., proprio dell'Eolide e degli antichi Eoli: dialetti eolici o anche solo eolico come sm.; capitello eolico, capitello greco caratteristico dell'architettura eolica che si differenzia da quello ionico perché le due volute laterali nascono direttamente dal fusto della colonna. Nato in ambiente siro-cipriota in epoca arcaica e presente nell'area dell'Egeo nordorientale (Eolide), il capitello eolico appare dal sec. VI a. C. anche in Etruria (esemplare da Chiusi, Firenze; Tomba “dei capitelli” a Cerveteri ).

2) Sm., abitante o nativo dell'Eolide.

Linguistica

Gruppo di antichi dialetti greci comprendente il lesbico, l'eolico d'Asia (isole di Tenedo, Neso, Pordoselene e città sulla costa eolica dell'Asia Minore) e il tessalico, che costituiscono l'e. settentrionale. Secondo alcuni studiosi anche l'arcadico e il ciprio fanno parte di questo gruppo dialettale e formano il cosiddetto eolico meridionale. Il beotico mostra chiaramente un sostrato eolico su cui si è sovrapposto uno strato dorico. Questi dialetti sono documentati da iscrizioni, glosse e, nel caso del lesbico e del beotico, anche da importanti testi letterari (Alceo, Saffo, Corinna). Le principali caratteristiche dei dialetti eolici sono: la tendenza a restringere a in o e o in u; l'esito labiale di un'originaria labiovelare anche davanti a e, i; l'assimilazione dei nessi rj>rr, nj>nn, sn>nn, sm>mm, sr>rr, sl>ll; i dativi plurali della III declinazione in -essi (pántessi, a tutti, per pâsi); il participio perfetto attivo in -ōn -ontos invece che -ōs -otos; i patronimici formati con l'aggettivo in -ios invece che col genitivo del nome del padre.

Metrica

Nella metrica classica si chiamano eolici, perché usati specialmente dai poeti eolici Alceo e Saffo, i metri formati da un numero fisso di sillabe che presentano un'alternanza di lunghe e di brevi senza però la possibilità di sostituire una lunga a due brevi, o due brevi a una lunga. La singolare coincidenza di questi metri con quella degli antichi inni vedici può far pensare a una loro remota origine indeuropea. I versi di questo tipo più frequenti nella poesia greca e latina sono: l'alcaicoenneasillabo, decasillabo, endecasillabo; l'aristofaneo; l'asclepiadeo minore e maggiore; il ferecrateo; il gliconeo; il saffico minore e maggiore.

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