echidna

sf. [sec. XIX; dal greco échidna, vipera, tramite il latino echidna]. Nome comune dei Mammiferi Monotremi della famiglia dei Tachiglossidi. Le echidne sono i più arcaici fra tutti i Mammiferi viventi: hanno corpo massiccio, lungo ca. 40-50 cm, rivestito di peli e di robusti aculei, con arti forti provvisti di unghioni atti a scavare; posseggono un becco subconico con apertura boccale stretta; sono prive di denti e hanno lingua molto lunga, vermiforme e protrattile, come nei formichieri; non hanno padiglioni auricolari e gli occhi sono piccolissimi. Esclusivamente insettivore, si nutrono in particolare di formiche e di termiti che catturano con la lingua. Le femmine delle echidne, diversamente dagli altri mammiferi, depongono un solo uovo per volta (eccezionalmente due), che tengono entro una tasca cutanea ventrale fungente da incubatrice, per 7-10 giorni; il neonato rimane nella borsa materna per 6-8 mesi, dove viene allattato. Prevalentemente notturne, vivono in varie zone cespugliose e alberate della regione australiana; alcune echidne in cattività sono vissute per 30-50 anni. Comprendono i generi Tachyglossus e Zaglossus; il primo ha muso aguzzo e quasi diritto e corpo ricoperto di aculei lunghi anche 6 cm. La specie più comune è Tachyglossus aculeatus dell'Australia e Nuova Guinea; Tachyglossus setosus è diffuso nella Tasmania. Al genere Zaglossus appartengono 3 specie di echidne dal becco più lungo e ricurvo, corporatura più robusta (80 cm di lunghezza e 10 kg di peso) e con aculei meno numerosi e più corti: Zaglossus bruijni della Nuova Guinea è la specie principale.

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