ecodoppler

sf. [da eco(grafia)+Doppler]. Metodica diagnostica che alla rappresentazione ecografica dei vasi o del cuore unisce la flussimetria (o velocimetria) Doppler, cioè la misurazione della velocità del flusso del sangue all'interno delle vene, delle arterie o del cuore attraverso gli echi prodotti da un fascio di ultrasuoni. Infatti, per un effetto particolare che prende il nome dal suo scopritore, C. J. Doppler, la frequenza di questi echi varia in funzione dello spostamento dell'oggetto incontrato, che, nel caso dell'esame, è costituito dalla parte corpuscolata del sangue (globuli rossi, bianchi eccetera). Grazie all'unione delle due metodiche è quindi possibile esaminare contemporaneamente la dinamica del flusso sanguigno e la morfologia dei vasi o delle cavità del cuore. Un apparecchio elettronico, collegato alla sonda che viene fatta scorrere sulla superficie da esaminare, trasforma simultaneamente gli echi in un tracciato visibile su monitor televisivo e stampabili su pellicola o carta. Inoltre, l'apparecchio emette suoni caratteristici, più o meno acuti, a seconda della velocità del sangue, consentendo all'esecutore di valutare il risultato dell'esame anche acusticamente. Per convenzione, il sangue arterioso è visualizzato in colore rosso e quello venoso in blu.

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