estintóre

sm. [sec. XIX; da estinguere]. Apparecchio atto a estinguere incendi di proporzioni relativamente limitate mediante la scarica di una sostanza capace di impedire la combustione. Gli estintori sono generalmente portatili e constano sostanzialmente di una bombola in cui il mezzo estinguente viene caricato direttamente sotto pressione se si tratta di un gas (generalmente liquefatto) oppure in mescolanza con un aeriforme propellente se si tratta di una polvere "Per l'estintore a secco vedi schema al lemma dell'8° volume." "Vedi disegno vol. IX, pag. 189" (in alcuni tipi il mezzo propellente è contenuto in una bomboletta separata, eventualmente incorporata nell'estintore, e si mescola al mezzo estinguente al momento dell'impiego). Per estinguere un incendio occorre proiettare alla base delle fiamme mezzi estinguenti capaci di creare un'atmosfera inerte così da impedire la combustione ed eventualmente sottrarre calore con l'evaporazione. Secondo il mezzo estinguente usato, si hanno estintori ad anidride carbonica, a liquidi alogenati, a schiuma chimica, ad acqua nebulizzata, a polvere chimica (questi ultimi detti anche a secco). Negli estintori ad anidride carbonica, tale sostanza, contenuta nella bombola alla pressione di ca. settanta atmosfere, viene proiettata all'esterno mediante una valvola a leva e si solidifica formando neve carbonica che asporta calore e sottrae il materiale in combustione all'azione dell'ossigeno atmosferico. Questi estintori, in generale ottimi in ambienti chiusi, anche con apparecchiature elettriche, sono poco efficaci all'aperto. Gli estintori a liquidi alogenati contengono liquidi organici alogeno-derivati (tetracloruro di carbonio, clorobromometano, ecc.) e azoto alla pressione di una quindicina di atmosfere come propellente. Tali liquidi hanno la proprietà di interrompere la reazione a catena di combustione e si prestano ottimamente negli incendi di lacche, vernici, benzina, apparecchiature elettriche. Gli estintori a schiuma chimica contengono una carica basica e, in una fiala separata, il reagente acido. Al momento dell'utilizzazione la fiala acida viene rotta e dalla reazione dei due componenti si forma una schiuma che copre il materiale combustibile sottraendolo all'azione dell'ossigeno atmosferico. Gli estintori a schiuma sono adatti negli incendi di combustibili solidi, lacche, vernici, benzina; non si prestano con i combustibili gassosi e non possono essere usati con apparecchiature elettriche per la conducibilità della schiuma. Gli estintori ad acqua nebulizzata, che sottraggono calore alle fiamme per evaporazione, sono molto efficaci solo con combustibili solidi. Gli estintori a polvere chimica contengono una carica di bicarbonato sodico, cloruro sodico o fosfato d'ammonio, immagazzinata assieme a un propellente (azoto a 12-14 atm, o CO₂ in bombolina ad alta pressione); si prestano a estinguere ogni tipo di incendio. Vi sono anche estintori fissi, con funzionamento analogo a quello degli estintori portatili, che vengono generalmente installati a bordo di navi o aerei, soprattutto in luoghi non facilmente accessibili. Il funzionamento di tali apparecchi è automatico e viene comandato da dispositivi (per esempio lamine bimetalliche o cellule fotoelettriche) che rilevano aumenti di temperatura nell'ambiente, presenza di fumo, ecc. Talvolta vengono detti estintori anche gli impianti automatici (sprinklers) per l'estinzione di incendi su vaste aree, costituiti essenzialmente da una rete di tubazioni contenenti acqua sotto pressione, che viene spruzzata nell'ambiente da proteggere quando si verifica un principio di incendio.

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