feritóia

sf. [sec. XVI; da ferire]. Apertura praticata nelle muraglie esterne degli edifici fortificati allo scopo di permettere la vista e l'uso delle armi al difensore. In origine la feritoia era una fessura verticale strombata verso l'interno, così da consentire il tiro con l'arco; poi, adattandosi via via ai vari tipi di armi impiegate, assunse forma di croce (per il tiro con la balestra), orizzontale o a occhiello (per il tiro con l'archibugio), ecc. Si usò anche sistemare nelle feritoie opportune chiusure, costituite per esempio da un cilindro metallico girevole e apribile solo al momento del tiro.

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