frattura (lessico)

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sf. [sec. XIII; dal latino fractūra].

1) Lo spezzarsi di un corpo rigido e il risultato che in esso si produce; rottura “le fratture degli archi e delle volte” (Milizia). In particolare: A) in medicina, soluzione di continuità di un corpo prodotta da una forza che ne abbia superato i limiti di resistenza: frattura di un osso. B) Rottura improvvisa di materiali metallici; le fratture possono essere fragili o duttili. C)In linguistica, il termine frattura indica un particolare fenomeno fonetico delle lingue germaniche. D) In geologia, con frattura si designa una spaccatura che si crea in un corpo roccioso, soprattutto per sollecitazioni tettoniche.

2) Fig., interruzione di un fenomeno nel corso del suo svolgimento abituale: “la superficie liscia e senza fratture della vita quotidiana” (Moravia). Anche, sospensione di rapporti e relazioni tra persone, Stati, gruppi politici; scissione, spaccatura in seno a un gruppo che dovrebbe essere compatto o contrasto conflittuale fra due aspetti di una personalità. § Nell'esistenzialismo di J.-P. Sartre, frattura è il condizionamento che incontra l'uomo nello sforzo di giungere alla conoscenza di sé e del mondo: poiché tra l'“in sé” e il “per sé” s'inserisce il nulla, tale sforzo riesce sempre vano, anzi l'uomo lo incontra anche nell'esercizio della sua libertà, la quale sarà di conseguenza capace di decidere sui suoi contenuti, ma non sulla sua forma, dato che questa è già precostituita.