fumigazióne

sf. [sec. XIV; da fumigare]. Esposizione ai fumi prodotti dalla combustione di determinate sostanze. §In particolare: A) in medicina viene praticata per uso terapeutico e per disinfettare (anche suffumigio). L'azione curativa può esplicarsi sulla cute, esponendo il corpo, o parte di esso, a tali vapori o fumi, e sull'apparato respiratorio, aspirandoli, con un effetto emolliente, sedativo, stimolante, ecc. B) In agricoltura, trattamento disinfestante, riservato al terreno o alle piante che vi vegetano o anche a serre, locali e attrezzi agricoli, destinato a distruggere insetti, funghi o altri organismi nocivi mediante sostanze gassose o fumiganti. Le più comuni fra queste ultime sono il solfuro e il tetracloruro di carbonio, il bromuro e il formiato di metile, l'acido cianidrico, il dibromometano, l'ossido di etilene.

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