fuso (sostantivo)

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sm. (pl. -i; anticamente le fusa) [sec. XIII; latino fusus].

1) Arnese di legno usato per la filatura, a forma biconica alquanto assottigliata verso le due estremità, che, fatto ruotare, permette di avvolgervi, torcendolo, il filato. Fig, essere diritto come un fuso , essere eretto sulla persona, stare impalato. Anche l'operazione del filare: attendere al fuso. In particolare, nella filatura meccanica, organo rotante del filatoio, detto anche fusello, sul quale viene infilato il tubetto che ruota assieme a esso e sul quale si avvolge il filato appena prodotto. §Nella mitologia, il fuso era l'attributo tipico delle divinità del destino.

2) Per estensione, oggetto o formazione a forma di fuso: A) in aerodinamica, fuso d'estremità, solido affusolato applicato all'estremità di un'ala, impiegato per proteggere l'estremità stessa dal contatto col terreno (nel caso di alianti) o, più spesso, utilizzato come serbatoio supplementare (generalmente sganciabile), o anche per alloggiare apparecchiature radio ed elettroniche. Per il fuso motore, vedi gondola. B) In anatomia, fuso aortico, dilatazione situata subito dopo l'istmo nella parte iniziale del tronco dell'aorta; fuso neuromuscolare, la parte terminale dei filuzzi nervosi sensitivi. C) In araldica, figura a forma di quadrilatero allungato. In genere i fusi sono posti sullo scudo o su una pezza dello scudo accollati e appuntati, cioè uniti gli uni agli altri per i quattro vertici. D) In biologia, fuso mitotico, struttura visibile durante la profase della divisione cellulare. È formato da un fascio di fibrille che si tendono tra i due poli della cellula; a esso aderiscono i due gruppi di cromosomi figli risultanti dalla divisione, che costituiranno due diversi nuclei. È detto anche acromatico perché, a differenza dei cromosomi, non si colora con coloranti basici. E) In orologeria, elemento del meccanismo di carica di alcuni tipi di orologi, in particolare di quelli di una certa dimensione, particolarmente usato nel passato (la sua invenzione risale a ca. il 1470), con il compito di rendere costante la forza che la molla di carica trasmette al rotismo dell'orologio, forza che tende a diminuire man mano che la molla si svolge. Il fuso è praticamente costituito da un tronco di cono la cui superficie laterale reca una scanalatura elicoidale (per questo è anche detto conoide o chiocciola) ed è fissato coassialmente alla prima ruota dentata del rotismo dell'orologio e parallelamente al bariletto contenente la molla di carica. Nella scanalatura del fuso alloggia una cordicella (o una catenella) ancorata con un'estremità al fuso stesso e con l'altra al tamburo del bariletto: la tensione della molla fa ruotare il tamburo sul quale va ad avvolgersi la cordicella che di conseguenza è costretta a svolgersi dal fuso, facendolo ruotare a sua volta. F) Nel linguaggio tipografico, sinonimo di baffo. G) Nella tecnica navale, parte centrale rettilinea dell'ancora. H) Nella terminologia automobilistica, fuso a snodo, sin. di fusello.

3) In geometria, fuso sferico è una porzione di superficie sferica compresa fra due semicerchi massimi aventi lo stesso diametro. L'area del fuso è: S=2r, essendo α l'ampiezza, in radianti, dell'angolo diedro formato dai semipiani contenenti i due semicerchi ed r il raggio della sfera.

4) In geografia fisica, sono chiamati fusi orari le 24 parti, con un'ampiezza di 15º ciascuna (360º:24=15º), in cui è stata suddivisa la superficie terrestre per poter dotare tutti i Paesi di un'ora convenzionale. Ogni fuso adotta l'ora del proprio meridiano centrale e, a causa della rotazione terrestre, presenta un'ora di ritardo rispetto al fuso posto immediatamente a W e un'ora di anticipo rispetto a quello posto immediatamente a E. Il fuso orario iniziale (1º fuso, dell'Europa occidentale) è quello che ha per meridiano centrale quello di Greenwich. Il fuso orario in cui si trova l'Italia (2º fuso) è quello il cui meridiano centrale passa per l'Etna, ed è detto fuso dell'Europa centrale. Tale convenzione, proposta dal canadese F. Fleming nel 1884, è stata adottata dalla maggioranza degli Stati, modellando le linee di divisione sull'andamento dei confini nazionali.