giannìzzero

Indice

Lessico

sm. e agg. [sec. XV; turco yeničeri, nuovo soldato, nuova milizia].

1) Sm., nome dei soldati di un corpo di truppe a piedi che costituì per alcuni secoli il nerbo dell'esercito ottomano. Fig., seguace devotissimo, per motivi politici o economici, di un personaggio potente: lascia quei compiti ai suoi giannizzeri; anche militante fanatico di un partito politico.

2) Agg., che è costituito da giannizzeri; per estensione, turco: “e le giannizzere cavalle, / cibàr l'avena nell'avel dei Santi” (Aleardi).

Militaria

Reclutato fra le popolazioni cristiane dei domini ottomani in Europa, a volte sottraendo gli uomini ai loro villaggi, a volte scegliendoli in forme più pacifiche, il corpo dei giannizzeri risale al sec. XIV e (pare) al sultano Orkhān. Educati nella fede islamica, nella lingua turca e nelle discipline militari, i giannizzeri erano musulmani fanatici e dipendevano interamente dal sultano che largheggiava in privilegi; essi vivevano in parte a İstanbul e in parte nelle province. Le loro pretese e la loro indisciplina crebbero col passar degli anni; essi parteciparono a rivoluzioni di palazzo e giunsero a trucidare due sultani. Dapprima costretti al celibato, furono poi autorizzati a sposarsi: i loro figli divennero anch'essi giannizzeri, contribuendo a mutare in casta un corpo militare. Le riforme militari degli inizi del sec. XIX spinsero i giannizzeri a nuove ribellioni, ma nel 1826 il sultano Maḥmū'd II li sterminò con l'aiuto di truppe fedeli e con l'appoggio della popolazione.

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