inappellabilità

sf. [sec. XIX; da inappellabile]. Proprietà di una sentenza del magistrato di rifiutare ogni impugnazione. Sono inappellabili per legge le sentenze del conciliatore, quelle che il giudice abbia pronunciato secondo equità su concorde richiesta delle parti e quando l'appello sia stato preventivamente escluso dalle parti stesse con comune volontà.

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