interèsse (lessico)

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sm. [sec. XIV; dal latino interesse, essere in mezzo, partecipare e quindi importare].

1) Compenso sul prestito di un capitale, generalmente calcolato in percentuale su un determinato periodo: la banca offre un interesse annuo del 5%;interesse attivo,interesse passivo; computo degli interessi.

2) Utilità, vantaggio, convenienza per ragioni di ordine pratico: pensa solo al suo interesse; non aveva interesse a dire come stavano le cose; ha agito per il pubblico interesse. Più in generale, ciò che serve al miglioramento della propria condizione: accettare è nel tuo interesse; una legge che tutela gli interessi dei lavoratori.

3) Usato per lo più al pl., affare pubblico o privato, attività riguardante lo svolgimento e l'amministrazione dei propri beni o affari, specialmente in relazione al tornaconto economico individuale: gli interessi dello Stato; i suoi interessi erano curati dal tutore; ha dovuto trasferirsi per seguire di persona gli interessi dell'azienda; conflitto di interessi, tra interesse pubblico e privato. Per estensione, anche desiderio di lucro, avidità di guadagno: tutte le sue azioni sono dettate dall'interesse.

4) Nel linguaggio giuridico, esigenza di soddisfare un bisogno tutelata dal diritto: l'interesse leggittimo; interesse ad agire; interesse sostanziale.

5) Disposizione d'animo che spinge a concentrare le facoltà mentali e fisiche, l'attenzione, la curiosità su persone, cose, fatti, attività pratiche o intellettuali: fin da bambino ha mostrato interesse per la musica; seguire con vivo interesse le vicende politiche internazionali; ha uno spiccato interesse per quella ragazza; un uomo pieno di interessi; lavora svogliatamente, senza interesse. La capacità stessa di attirare l'attenzione e la curiosità; importanza, significato: un caso di notevole interesse clinico; quella donna non presenta alcun interesse; un romanzo privo d'interesse; un risultato economico di grande interesse. § In psicologia, il termine assume diversi significati. Può indicare: motivazione verso un'attività che viene vista come autogratificante (per esempio, interesse per la musica, per la letteratura, ecc.); motivazione verso un'attività da cui si ritiene possa trarsi un utile in senso economico; motivazione verso un'attività di tipo esplorativo (in tal senso il significato di interesse è molto simile a quello di curiosità); tendenza a selezionare unicamente stimoli appartenenti a certe categorie. § In pedagogia, la prima fase della considerazione pedagogica dell'interesse si apre con l'opera di J. Locke che sostenne la necessità di un insegnamento fondato sulle attitudini e sulle tendenze dei fanciulli. Nelle dottrine pedagogiche di J.-J. Rousseau, J. H. Pestalozzi e F. W. A. Fröbel il concetto non è ancora pienamente tematizzato. Compare invece nella sua piena specificità in J. F. Herbart che ne fa il fondamento psicologico del processo educativo. J. Dewey sostenne che soltanto lo sforzo motivato da un autentico interesse può essere utile e produttivo. Le teorizzazioni più note appartengono tuttavia ad A. Ferrière e, soprattutto, a O. Decroly che considerò l'interesse come manifestazione funzionale della pressione dei bisogni primari e che fece corrispondere alla sua teoria il metodo dei “centri di interesse”.

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