intrìnseco

(ant. intrìnsico), agg. (pl. m. -ci) [sec. XIV; dal latino intrinsĕcus]. Che fa parte dell'essenza, della natura di qualche cosa e che da essa procede; connaturato: una persona priva di intrinseche qualità; la frase contiene una contraddizione intrinseca. In particolare, in astronomia, stella intrinseca, stella variabile le cause della cui variabilità vanno ricercate in mutamenti periodici, più o meno regolari, del suo stato fisico. Per estensione, intimo, più profondo, più vero: il significato intrinseco di un discorso. In particolare, valore intrinseco di un oggetto, il suo valore reale, quello che gli deriva solo dalla materia di cui è fatto (e non, per esempio, dai pregi artistici, dall'antichità, da ragioni affettive). Poco comune, molto stretto, intimo: essere amico intrinseco o anche essere intrinseco di (o con)qualcuno. Come sm., la parte più intima, più essenziale: l'intrinseco di un problema filosofico. Nell'intrinseco, in sostanza; meno comunemente, nell'intimità della coscienza. Con accezioni specifiche: A) in biochimica, fattore intrinseco di Castle. B) Nel linguaggio fisico-matematico, attributo usato per indicare grandezze o proprietà di sistemi o enti che dipendono esclusivamente dalla natura e dalle caratteristiche di questi e non da circostanze esterne. C) In elettronica, si parla di semiconduttore intrinseco (di solito Ge, Si o Arseniuro di Gallio) quando il materiale, costituito nella struttura reticolare regolare da molecole tetravalenti, è privo di impurità droganti, trivalenti (B) o pentavalenti (P). Se si aggiungono in piccola percentuale i suddetti droganti in quantità controllate si forma un semiconduttore impuro o estrinseco, con proprietà elettriche definite. § In geometria, equazioni intrinseche di una curva sghemba sono le equazioni che danno la curvatura e la torsione della curva in funzione dell'ascissa curvilinea; sono anche dette formule di Frénet. Terna intrinseca, o triedro principale, di una curva sghemba è la terna di assi avente centro in un punto P della curva e come assi la tangente alla curva in P, orientata concordemente con la ascissa curvilinea, la normale in P, orientata verso il centro di curvatura e la binormale, orientata in modo che tangente, normale e binormale formino una terna levogira.

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