invasatura

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sf. [sec. XIX; da invasare2].

1) L'operazione di mettere in vaso: invasatura di una pianta; in particolare, sorta di gabbia di legno interrata entro cui si costringono a crescere le radici delle piante destinate al trapianto.

2) Complessa e robusta struttura che, durante il varo, sostiene la nave e, scorrendo sullo scalo e sull'antiscalo, la trasferisce in mare fin quando la nave galleggia liberamente. È composta essenzialmente di due grosse travi longitudinali (vasi), destinate a scorrere sul piano di varo; di due travi longitudinali più elevate (ventriere o soffitte) che, con l'interposizione di cuscini di legno tenero, seguono le forme dello scafo; di una serie di scontri e colonne che, forzati tra vasi e ventriere, scaricano sui vasi tutto il peso della nave; di vari legamenti e unioni trasversali che rendono solido l'insieme. L'invasatura è assicurata allo scafo da penzoli di cavo (mustacchi) fissati sul ponte di coperta, che vengono mollati dopo il varo. In tal modo l'invasatura, zavorrata se necessario, si stacca dalla nave e affonda sull'antiscalo da dove viene recuperata.

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