ipotètico

agg. (pl. m. -ci) [sec. XVI; dal greco hypothetikós]. Tutto ciò che ha carattere di ipotesi: giudizio ipotetico, aperto alla verifica e rivedibile in relazione ai dati dell'esperienza, come le proposizioni di una scienza empirica. Più genericamente, di cosa o fatto che si ritiene possibile, eventuale; per estensione, immaginario, inesistente, fantastico: l'ha illuso con la promessa di un'ipotetica eredità. § Nelle scienze formali, si chiama sistema ipotetico deduttivo un sistema formale in cui da certe proposizioni assunte come “ipotesi” (assiomi) si deducono per via puramente logica altre proposizioni. In logica, giudizio ipotetico è ogni enunciato della forma: se un triangolo è rettangolo, allora può essere inscritto in una semicirconferenza. La logica contemporanea chiama il giudizio ipotetico “condizionale materiale”. Si chiama sillogismoipotetico quello formato totalmente o parzialmente da proposizioni ipotetiche. Le sue forme sono: nel caso di tre proposizioni tutte ipotetiche: se A è B, C è D; se E è F, A è B; dunque se E è F, C è D. Per il caso in cui le proposizioni sono l'una ipotetica, l'altra categorica, la prima simboleggiata con p, la seconda con q, le posizioni sono due: se p è vera, q è vera; ma p è vera; dunque q è vera. Se p è vera, q è vera; ma q non è vera; dunque p non è vera. § In grammatica, proposizione ipotetica o condizionale, proposizione secondaria (o dipendente) che contiene la condizione da cui dipende la realizzazione di quanto è detto nella proposizione principale (o indipendente). Periodo ipotetico, quello formato dalla proposizione secondaria ipotetica, detta protasi, e dalla proposizione principale, detta apodosi, che ne è la logica conclusione: “Se voi venite a Trieste (protasi), io vi condurrò per la marina (apodosi)” (Slataper). In latino, e conseguentemente in italiano, si distinguono tre tipi di periodo ipotetico. Quello della realtà (od obiettività) pone la condizione come un dato obiettivo di fatto, da cui deriva come conseguenza necessaria quanto è detto nell'apodosi: il modo usato è l'indicativo nella protasi e nell'apodosi; quello della possibilità esprime una condizione e una conseguenza puramente possibili: il latino usa il presente e il perfetto congiuntivo, l'italiano il congiuntivo presente e trapassato nella protasi e il condizionale presente e passato nell'apodosi; quello dell'irrealtà esprime una condizione e una conseguenza ritenute irreali: il latino usa l'imperfetto e il piuccheperfetto congiuntivo, l'italiano gli stessi tempi e modi del periodo ipotetico della possibilità. Per la proposizione comparativa ipotetica, vedi comparativo.

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