lebbrosàrio

sm. [sec. XX; da lebbroso]. Ospedale contumaciale per l'isolamento dei malati di lebbra. I primi lebbrosari vennero creati, nella seconda metà del sec. XV, per iniziativa dei monaci dell'ordine di San Lazzaro, ma già da tempo i lebbrosi, cacciati dalle comunità, usavano aggregarsi in gruppi e riparare in caverne o capanne, lontane o ai margini dei centri abitati. Tra i sec. XV e XVII i lebbrosari si diffusero in diverse parti del mondo, per poi ridursi progressivamente, in seguito alla diminuzione del numero dei malati. Mentre nei secoli scorsi l'isolamento serviva solo per rendere i lebbrosi inoffensivi per la collettività, successivamente è divenuto obbligatorio effettuare le cure del caso al fine di consentire il reinserimento del lebbroso nella vita normale. Esistono ancora numerosi centri assistenziali od ospedalieri per lebbrosi concentrati soprattutto in Brasile, nelle Filippine, nelle Hawaii, ecc.

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