leucopenizzante

agg. e sm. [da leucopenia]. Agente chimico, fisico o biologico che provoca la riduzione del numero dei leucociti circolanti nell'organismo. Tra i leucopenizzanti vi sono: agenti chimici industriali, quali il benzolo, virus e batteri patogeni, le radiazioni ionizzanti (raggi X), elementi e isotopi radioattivi, farmaci come antipiretici, antireumatici, ipnotici, antibiotici, sulfamidici, psicofarmaci, antineoplastici, ecc. La maggior parte dei leucopenizzanti agisce sugli organi emopoietici interferendo nei meccanismi di produzione dei globuli bianchi; è necessaria però una concomitante predisposizione genetica dell'individuo. Ciò è comprovato dagli effetti del cloramfenicolo che causa frequente leucopenia tra gli Anglosassoni e solo raramente tra le genti mediterranee. Altri agenti leucopenizzanti agiscono con meccanismo allergico-autoimmunitario: penetrati nell'organismo e venuti a contatto con i leucociti, essi si combinano con particolari strutture della membrana di questi formando complessi molecolari che non sono più riconosciuti come “propri dell'organismo” dal sistema immunocompetente. Si scatena pertanto una reazione immunitaria che porta alla distruzione dei leucociti circolanti. La categoria di leucociti più sensibile alle sostanze leucopenizzanti è quella dei granulociti neutrofili. Gli agenti leucopenizzanti hanno importanza non solo nella tossicologia iatrogena e industriale, ma anche nella pratica terapeutica: infatti le radiazioni ionizzanti e i farmaci antineoplastici che interferiscono nella riproduzione cellulare, in particolare dei leucociti, vengono opportunamente utilizzati nel trattamento delle leucemie e delle malattie neoplastiche del sistema reticolo-endoteliale.

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