livellaménto

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sm. [sec. XVII; da livellare1].

1) Complesso delle operazioni necessarie per rendere pianeggiante un terreno, consistenti in spostamenti di terra, quali sbancamenti o riporti, compiuti da macchine apripista, ed eventuale realizzazione di muri di sostegno.

2) In senso fig., adeguamento, pareggiamento. Con accezioni specifiche: A) In economia, livellamento dei cambi, operazione con cui il corso di un cambio, relativo a una determinata scadenza, viene adeguato a una scadenza posteriore o anteriore a quella data. Si procede al livellamento del cambio quando la sua scadenza non coincide con quella della divisa estera di cui si deve determinare il valore in moneta nazionale. L'operazione si esegue calcolando l'interesse o lo sconto sul corso del cambio per il tempo che intercorre tra le due scadenze. Il saggio d'interesse (o di sconto), secondo cui si deve effettuare il calcolo, è indicato nei listini di borsa accanto alla quotazione di ogni corso. B) In elettrotecnica, operazione consistente nel limitare l'escursione tra il valore massimo e il valore minimo di una tensione raddrizzata. Si realizza nel modo più semplice collegando un condensatore di opportuna capacità (detto appunto condensatore di livellamento) in parallelo ai terminali di uscita del raddrizzatore. C) In geomorfologia, momento finale dei processi morfogenetici caratterizzato dall'eliminazione del rilievo di un'area.