soffìtto

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Lessico

sm. [sec. XVI; latino volgare suffictus, per il classico suffixus, pp. di suffigĕre, appender sotto].

1) In un ambiente chiuso, superficie che ne delimita la parte superiore; quando è sospesa alla faccia inferiore del solaio o indipendente da questa viene detta soffittatura, controsoffittatura o controsoffito: tingere il soffitto di rosso.

2) Nell'alpinismo, sporgenza ad angolo retto di una parete rocciosa.

Edilizia

Quando il soffitto è costituito dalla superficie inferiore della copertura lasciata in vista assume aspetto diverso secondo la forma della struttura chiudente: liscio, a travi, a doppio ordine di travi, a cassettoni, a padiglione, a volta, e i materiali costruttivi possono essere lasciati al naturale oppure intonacati, verniciati, decorati, scolpiti, secondo la destinazione. Quando invece si intende rivestire il soffitto di un ambiente per motivi estetici, per ridurne il volume, per isolarlo termicamente o acusticamente, allora occorre creare una struttura leggera, il soffitto vero e proprio, distaccato dall'intradosso del solaio in maniera che fra le due strutture rimanga un'intercapedine d'aria. Il soffitto, che può essere indipendente, oppure applicato alla struttura sovrastante, secondo i casi è costituito da: listelli di legno, intervallati regolarmente, sui quali viene fissata una rete metallica (o una lamiera stirata) che funge da supporto all'intonaco; tavelle in laterizio messe in opera per mezzo di tondini di ferro, sorretti da ganci attaccati al solaio soprastante, i quali vengono saldati con malta di cemento nelle speciali scanalature che le tavelle hanno sui bordi; pannelli in materiali diversi (fibrocemento, eraclit, lana di vetro ecc.) con funzione coibente; stuoie di cannucce ancorate al solaio; pannelli traslucidi, attraverso i quali si diffonde la luce emanata da una serie di lampade disposte nell'intercapedine col solaio (soffitto luminoso). Nei primi quattro casi la struttura fissata al solaio viene intonacata da uno strato in gesso, eventualmente tinteggiato.§ In diritto, nel condominio degli edifici, in tema di manutenzione e ricostruzione di soffitto, volte e solai, le spese sono sostenute in parti uguali dai proprietari dei due piani l'uno all'altro sovrastanti; a carico del proprietario del piano superiore è la copertura del pavimento e a carico di quello del piano inferiore l'intonaco, la tinta e la decorazione del soffitto.

Arte

Nell'antichità il soffitto era per lo più ligneo, a tronchi e a travi; anche i soffitti monumentali in pietra imitavano quelli a travature lignee. Nelle aree in cui il legname era scarso, come a Babilonia, si usarono anche mattoni seccati al sole. Soffitti decorati compaiono già nell'antico Egitto, dove talora, dipinti in azzurro, imitano il cielo stellato. In Grecia si usò il soffitto ad assi o a travi incrociate che determinavano un cassettonato, ma anche quello lapideo o marmoreo; di legno o di pietra, i soffitti greci presentavano comunque vivaci decorazioni policrome, dipinte, a stucco, in rilievo. In epoca romana l'evoluzione delle tecniche costruttive permise diversi tipi di soluzioni decorative; le travi incrociate determinavano un cassettonato con elementi quadrati, poligonali, rotondi, che potevano essere decorati con stucchi finissimi, dipinti, scolpiti, intarsiati con avorio e metalli preziosi. I soffitti romani erano talora anche rivestiti di bronzo (Pantheon) e la decorazione dei cassettoni divenne, nella tarda romanità, ricchissima e complicata (templi di Baalbek). Nella Domus Aurea di Nerone vi erano soffitti rivestiti di lastre d'avorio forate per far cadere fiori e profumi. Nelle chiese medievali è frequente il soffitto ligneo fissato alle catene delle capriate, intagliato e decorato (San Pietro a Pavia) e quello “a carena” d'ispirazione orientale (San Zeno a Verona). I soffitti rinascimentali ripresero le varie forme a cassettoni intagliati, dipinti o intarsiati o decorati con dorature (soffitto di palazzo Farnese a Roma, disegnati da Antonio da Sangallo; soffitti del palazzo Tè a Mantova, di Giulio Romano). Particolarmente ricchi gli esempi spagnoli, ancora influenzati, come anche quelli di molte chiese siciliane, dai soffitti arabi a stalattiti (muqarnas). Nel Settecento e nell'Ottocento furono molto diffuse la decorazione a stucco e la pittura estesa all'intera superficie del soffitto, così da creare l'illusione di finte prospettive (Sant' Ignazio a Roma). Nell'architettura contemporanea il soffitto si mantiene in genere molto semplice, pura superficie coperta dai più svariati tipi di intonaci o rivestimenti. Abbassato rispetto alle reali strutture, il soffitto assolve frequentemente il compito di celare apparati d'illuminazione o di condizionamento, pannelli fonoassorbenti, sistemi antincendio ecc.

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