lollardi

sm. pl. [dall'inglese lollard, che probabilmente risale all'olandese lollen, borbottare]. Seguaci di un movimento cristiano dissidente in Inghilterra (fine sec. XIV-prima metà sec. XV). Così vennero originariamente chiamati i poor preachers (poveri predicatori), seguaci di John Wycliffe, e in seguito, con significato più vago, tutti gli scontenti dell'ordine ecclesiastico e civile. Il lollardismo si diffuse in tutto il Paese e in ogni strato sociale, clero incluso. La gerarchia cattolica, strappato con l'atto De Heretico Comburendo (1401) il consenso della corona all'uso del rogo contro i lollardi, riuscì entro la prima metà del sec. XV a ridurre le dimensioni del movimento, che sopravvisse tuttavia assumendo un carattere clandestino e popolare, finché non confluì nella Riforma. Tra le dottrine tipiche del lollardismo sono: la Scrittura come unica autorità, la povertà volontaria, l'astensione dall'uso delle armi e dal giuramento civico, la condanna delle ricchezze e del fasto della Chiesa, del suo ordinamento gerarchico; il rigetto del celibato ecclesiastico e degli ordini religiosi, delle immagini, dei pellegrinaggi, delle indulgenze e della transustanziazione.

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