mìglio (botanica)

sm. [sec. XIV; latino milíum]. Nome comune usato per indicare diverse specie appartenenti ad alcuni generi della famiglia Graminacee (Panicum, Pennisetum, Setaria, ecc.). Tra queste, Panicum miliaceum,originaria dell'India e coltivata in varie regioni subtropicali fin da tempi preistorici. È un'erbacea annua con steli nodosi, foglie guainanti, nastriformi, ampie, irsute, e fiori riuniti in pannocchie rade, pendule; se ne usano soprattutto i frutti, che sono piccole cariossidi di forma tondeggiante, ricoperte di una buccia dura e lucente, bianca, giallognola, rossa, o bruna secondo la varietà, e che si può staccare dal seme solo mediante brillatura. Il miglio costituisce un eccellente becchime per uccelli e pollame, oltre a essere alimento per l'uomo. La pianta viene anche coltivata in erbaio ed è ottima sia come foraggio allo stato verde sia come insilato. Invece quando si parla di miglio perlato ci si riferisce alla specie Pennisetum typhoides, pianta a rapidissimo accrescimento che si sta affermando come specie foraggera; tollera scarsa piovosità e modesta fertilità del suolo e può essere seminata dopo la raccolta del grano o di qualsiasi altra coltura. § Miglio indiano, nome di una pianta del genere Eleusine. § Miglio lungo, altro nome della canaria (Phalaris canariensis).

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