magnesite

sf. [sec. XIX; da magnesio+-ite]. Minerale, carbonato di magnesio di formula MgCO₃, cristallizzato nella classe ditrigonale scalenoedrica del sistema trigonale. La magnesite è isomorfa con la calcite: il magnesio può essere inoltre sostituito dal ferro bivalente e in minor quantità dal cobalto. Si presenta raramente in cristalli isolati, con abito prismatico o romboedrico, incolori e trasparenti, o colorati in giallo bruno o in grigio se impuri; è abbondante in masse compatte microcristalline. I cristalli hanno sfaldatura netta secondo le facce del romboedro; l'emissione di luce verde-azzurra da parte di alcuni cristalli di magnesite esposti a raggi ultravioletti è dovuta alla presenza in tracce di elementi a peso atomico elevato, come manganese o terre rare; spesso la luminescenza si presenta anche solo per sfregamento o percussione (fenomeno della triboluminescenza). La magnesite si forma per alterazione di rocce oliviniche, per processi metasomatici in rocce calcareo-dolomitiche; può avere anche origine metamorfica (si trova in questo caso entro talcoscisti e fluoritoscisti) o precipitare da soluzioni magnesiache. La magnesite riveste notevole interesse economico: costituisce infatti il materiale di partenza per l'estrazione del magnesio; per calcinazione dà l'ossido di magnesio, che serve per la preparazione di materiali refrattari. Giacimenti di grande importanza si trovano in diverse località degli Stati Uniti (California, Nevada), in Svezia, in Norvegia, in Austria (Stiria), negli Urali, ecc. In Italia piccoli giacimenti si hanno in Piemonte (Baldissero Canavese, Castellamonte, Prali) e in Toscana (Castiglioncello, Campolecciano, Monteruffoli, Querceto e nell'isola d'Elba a S. Pietro e S. Ilario).

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