amianto

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sm. [sec. XVI; dal greco amíantos, incorruttibile]. Minerale fibroso, detto anche asbesto, del gruppo del serpentino, silicato di magnesio, varietà del crisotilo; rispetto alle fibre di quest'ultimo, quelle dell'amianto sono più morbide e sottili e si prestano a essere utilizzate nell'industria tessile. Di colore bianco, giallastro o verde-grigio, è un minerale di origine metamorfica che si rinviene, associato ad antigorite, nelle litoclasi di rocce serpentinose. I giacimenti più ricchi sono quelli canadesi (Québec e regione dei Grandi Laghi); altri si trovano negli Stati Uniti (Vermont, New Jersey, New York, Arizona), nella zona degli Urali, nello Zimbabwe, nel Sudafrica e nell'isola di Cipro. In Italia ci sono giacimenti di amianto a fibra lunga in Val Malenco (Sondrio) e a fibra corta presso Balangero nelle valli di Lanzo (Torino). Con il termine di amianto di anfibolo si indicano le varietà filamentose di actinolite e di tremolite, con proprietà analoghe a quelle dell'amianto di serpentino. § In edilizia, l'amianto ha trovato impiego associato ad agglomeranti come isolante elettrico e coibente termico, sotto forma di cartoni, feltri e tessuti; unito ad agglomerati di cemento (eternit, cemento-amianto) è stato largamente impiegato nella produzione di lastre, tubi e relativi accessori, utilizzati nella prefabbricazione, negli impianti idrici e fognari, sfruttandone le caratteristiche di resistenza, leggerezza, impermeabilità e ingelività. § Nell'industria tessile, la fibra di amianto è stata largamente usata negli arredamenti esterni, per attrezzature da pompiere e per tute da lavoro: infatti i tessuti di amianto presentano importanti proprietà quali l'incombustibilità e l'elevata resistenza agli acidi. In Italia l'uso di questi tessuti è stato vietato a seguito del riconoscimento dei rischi connessi alla lavorazione e all'impiego di tale materiale.

Ecologia

La produzione, l'importazione, il commercio e l'utilizzazione di materiali contenenti amianto e l'estrazione del minerale stesso sono stati proibiti in Italia (legge n. 257 del 27 marzo 1992) e rigorosamente regolamentati nel resto dell'Europa (direttive CEE n. 478/83 e 610/85) in seguito a ricerche epidemiologiche che ne hanno dimostrato l'alta pericolosità nell'estrazione, lavorazione, trasformazione e utilizzazione, attraverso l'inalazione di fibre rilasciate nell'ambiente. Può provocare l'asbestosi, il tumore bronchiale e il mesotelioma, o cancro della pleura; non è accertato il rapporto fra l'esposizione alle polveri di amianto e l'insorgenza della malattia, che comunque si svilupperebbe a lunga distanza dall'esposizione. Diversa è la nocività dei vari tipi mineralogici di amianto: meno pericoloso è il crisotilo (o amianto bianco), appartenente al gruppo dei serpentini; molto più dannose sono le altre varietà (crocidolite, amosite ecc.), appartenenti agli anfiboli. Frammenti di amianto si possono trovare nell'aria, all'esterno e all'interno di edifici (invecchiamento e deterioramento di manufatti in cemento-amianto), provenienti dalle particelle eliminate dai freni o dalle frizioni delle auto e degli autocarri. In base a normative stabilite dai ministeri del Lavoro (ora del Welfare) e della Sanità, si deve procedere alla bonifica (decoibentazione, confinamento o incapsulamento), con rimozione totale dell'amianto ovunque ciò sia possibile, di tutte le strutture edili, con particolare riguardo per gli edifici pubblici e per le abitazioni, allo scopo di eliminare ogni possibile rischio di rilascio nell'atmosfera di fibre di amianto da parte di prodotti edilizi che lo contengono. In genere si distinguono tre fasi di analisi delle fibre d'amianto: prima dell'intervento di bonifica, per valutare lo stato dei materiali; nel corso dell'intervento, per accertare il contenuto di fibre di amianto aerodisperse ai fini della salvaguardia della sicurezza dei lavoratori e dell'ambiente circostante; alla fine dei lavori, per valutare la restituibilità del sito bonificato. La proibizione dell'impiego dell'amianto ha accelerato il ricorso a fibre di grafite, di vetro (specie per prodotti di largo consumo), arammidiche. Nel caso del cemento-amianto per lastre è stata sviluppata una tecnologia innovativa che si basa sull'impiego di una rete speciale a base di polipropilene (retiflex), che viene inserita come una vera e propria armatura nella matrice cementizia, dando luogo a un materiale composito del tutto ecocompatibile.

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