masque o mask o maske

s. inglese usato in italiano come sm. Intrattenimento teatrale della corte inglese, che univa recitazione, canto, danza e pantomima e aveva soggetto per lo più mitologico o allegorico. Derivato in parte dall'intermedio italiano e dal ballet de cour francese, fiorì nei sec. XVI-XVII (conobbe il maggior splendore durante il regno di Giacomo I, 1566-1625). Scritto in versi, il masque non aveva carattere propriamente drammatico né una trama definita, univa personaggi umani (peraltro non sempre presenti) e allegorici e si avvaleva di apparati scenografici che divennero sempre più complessi. Fondamentale da quest'ultimo punto di vista fu l'apporto dello scenografo Inigo Jones, con cui entrò in contrasto Ben Jonson, massimo tra gli autori di masque (The Masque of Blackness, 1605, Il masque dell'oscurità), il cui posto venne preso da W. Davenant. Secondo Jonson, la sempre maggior appariscenza dei dispositivi scenografici andava a detrimento della poesia. In effetti la scenografia del masque preannunziò quella moderna e influenzò il teatro drammatico. Tra i musicisti di masque si ricordano T. Campion, Alfonso II Ferrabosco e soprattutto H. e W. Lawes e M. Locke. La tradizione del masque condizionò in seguito l'opera inglese, le musiche di scena e in genere i lavori teatrali di Purcell e di Händel (che ebbero in vari casi il nome generico di masque).

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