melanòforo

sm. [melano-+-foro]. Cellula tegumentaria contenente melanine, che interviene quale componente bruno nel colore della pelle di molti Invertebrati e Vertebrati. I melanofori, appartenenti alla categoria dei cromatofori, hanno un citoplasma ramificato, ricco di granuli di pigmento addensato intorno al nucleo della cellula, oppure uniformemente disperso nelle ramificazioni citoplasmatiche: nel primo caso il colore dei tegumenti dell'animale appare chiaro, nel secondo scuro. L'attività dei melanofori è regolata attraverso un meccanismo neuro-endocrino che richiede l'intervento di due ormoni: l'intermedina, che favorisce la dispersione del pigmento melanico e aumenta la pigmentazione della pelle, e la melatonina, che agisce con meccanismo opposto, favorendo l'aggregazione citoplasmatica dei granuli di melanina. Grazie a questo meccanismo diverse specie di pesci, anfibi e rettili sono in grado di modificare il colore della pelle e di adattarlo a quello dell'ambiente.

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