mesomerìa

sf. [da mesomero]. Fenomeno per il quale la struttura di una molecola organica o inorganica può essere espressa con due o più configurazioni elettroniche senza che la disposizione degli atomi subisca variazioni. La ricerca di configurazioni elettroniche diverse è motivata dalla necessità di spiegare in modo soddisfacente tutte le proprietà presentate da una determinata specie chimica: il comportamento reale risulta comunque diverso da quello teoricamente prevedibile in base alle strutture limite formulate, dette anche canoniche; quindi, nessuna di tali strutture rappresenta l'effettiva distribuzione elettronica della molecola in esame. In passato si è ritenuto che le caratteristiche reali presentate da una specie mesomera dipendessero da una risonanza tra le varie forme canoniche, ossia fossero dovute a un equilibrio dinamico; oggi invece si ammette che esista permanentemente una sola forma risultante dalla fusione di più forme limite: si tratta quindi di un fenomeno di ibridazione, cioè del riassestamento degli orbitali atomici in modo che gli elettroni risultino distribuiti secondo una geometria diversa da quella originaria, determinabile con adatte formulazioni matematiche. Le specie mesomere possono quindi essere definite ibridi di risonanza tra un certo numero di forme canoniche. Per esempio, il biossido di carbonio, CO₂, è comunemente rappresentato dalla struttura , ma in realtà la lunghezza del legame tra carbonio e ossigeno risulta minore di quella che compete al doppio legame supposto. È stata quindi prevista l'esistenza di strutture a legame triplo e ; il biossido di carbonio risulta quindi un ibrido di risonanza tra le forme limite indicate

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