metacomunicaziòne

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sf. [meta-+comunicazione].

1) In psicologia, comunicazione sulla comunicazione. Nella metacomunicazione gli schemi concettuali non fanno parte della comunicazione, ma vertono su di essa, mentre il linguaggio rimane l'unico mezzo espressivo utilizzabile. Il concetto di metacomunicazione è stato introdotto dagli psicologi della scuola di Palo Alto per lo studio delle interazioni umane.

2) In etologia, forma particolare di comunicazione composta, in cui alcuni elementi comunicativi modificano il significato di altri (una sorta di comunicazione su ciò che si sta comunicando). Per esempio, durante il gioco aggressivo, i lupi esibiscono atteggiamenti delle orecchie (rivolte in avanti) e della bocca (con le labbra che coprono gran parte della dentatura) diversi da quelli mostrati durante l'aggressione vera e propria, esprimendo così la propria disposizione giocosa; nei canidi sociali e in molte scimmie terricole, l'incedere più o meno sicuro e il portamento della testa e della coda, che variano in relazione allo status gerarchico (sono tenute sollevate negli individui dominanti e viceversa), possono assumere valore di metacomunicazione, indicando la potenziale disposizione a imporsi o meno nelle interazioni con altri individui.

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