milazzismo

sm. Termine chiaramente polemico, entrato nel linguaggio politico italiano, per indicare l'operazione compiuta da Silvio Milazzo, leader siciliano della Democrazia Cristiana, che nell'ottobre 1958 per essere eletto presidente della regione accettò i voti determinanti dell'opposizione comunista. Rifiutò di dimettersi e fu espulso dalla DC, formando l'Unione Siciliana Cristiano-Sociale, con cui vinse le elezioni nel giugno 1959. La secessione di Milazzo danneggiò il prestigio di unità della DC. Da allora milazzismo è valso a definire un frontismo anomalo o, meglio, ogni tentativo da parte di gruppi periferici di “aprire a sinistra”, contro le direttive degli organi centrali.

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