monarchianismo

sm. [da monarchiani]. Termine che, nell'ambito delle questioni cristologico-trinitarie dei primi secoli del cristianesimo, indicò tutte le dottrine che volevano salvaguardare l'unità di Dio a scapito della distinzionedelle singole Persone divine. Il monarchianismo si distingue in monarchianismo ebionita o dinamico e in monarchianismo modalista o patripassiano. I seguaci della prima tendenza affermavano che unico Dio è il Padre, mentre il Figlio e lo Spirito Santo non sono Persone divine. Il Cristo è solo un uomo, adottato dal Padre e per questo in lui inabita la divina saggezza ed egli è superiore a Mosè e agli altri profeti. Il fondatore fu Teodoto di Bisanzio e l'esponente più illustre Paolo di Samosata. I monarchiani modalisti annullavano la distinzione personale tra il Figlio e il Padre, considerandoli modi diversi di rivelarsi e attribuendo al Padre stesso l'incarnazione e la morte sulla croce (da cui il nome di patripassiani). Primo rappresentante ne fu Noeto (sec. II); ma il maggiore esponente fu Sabellio (sec. III), che diede alla dottrina il suo nome (sabellianismo).

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